ENRICO LETTA PRIMO MINISTRO

Dopo che ieri era svanita l’ipotesi Renzi, nella nottata è venuta meno quella per Amato, che pure, ieri, per tutta la giornata aveva tenuto banco.

Convocato al Quirinale alle 12.30, oggi Enrico Letta ha ricevuto, dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano, l’incarico per la formazione del governo a 56 giorni dalla fine delle elezioni.

Fra le ipotesi della nuova generazione di sinistra, del tecnico politico socialista della prima repubblica e di altre strettamente tecniche, ha prevalso la grande e storica tradizione democristiana che, forse, più di tutte, riesce a garantire, ancora, un minimo di affidabilità per le situazioni più difficili.

Come voluto dal Capo dello Stato, e come richiesto da più parti, in primo luogo dal PDL e dalle componenti importanti del PD, Enrico Letta si adopererà per la formazione di un governo di larghe intese che si dovrà occupare primariamente delle emergenze economiche del paese e delle riforme istituzionali più importanti.

Il clima che domina e le precise ferme richieste del Capo dello Stato per un governo stabile, non escludono che l’esecutivo che si andrà a designare possa arrivare a governare per lungo tempo, scrollandosi di dosso, lungo la strada, l’etichetta di governo di emergenza.

In ogni caso si tratta di una svolta epocale nella storia italiana del dopoguerra, in cui si troveranno alleati gli eredi del Partito Comunista, quelli della Democrazia Cristiana e le forze di centro destra, anche se il nuovo clima venutosi a determinare considera sconvenienti questi steccati fra le aree politiche tradizionali.

 

Letta è nato a Pisa il 20 agosto 1966, ha frequentato la scuola dell’obbligo a Strasburgo. Si è laureato in diritto internazionale presso l’Università degli Studi di Pisa. Ha conseguito un dottorato di ricerca in Diritto delle comunità europee presso la Scuola superiore di studi universitari e perfezionamento “S. Anna” di Pisa.

E’ sposato con la giornalista Gianna e ha tre figli, Giacomo, Lorenzo e Francesco.

E’ stato il ministro più giovane della Repubblica e si appresta ad entrare nella ristretta cerchia dei più giovani premier europei.

Dal 1991 al 1995 è stato presidente dei Giovani del Partito popolare europeo. Dal 1993 al 1994 è stato capo della segreteria del ministro degli Esteri Beniamino Andreatta (governo Ciampi). Dal 1996 al 1997 ha rivestito il ruolo di segretario generale del Comitato per l’euro del Ministero del Tesoro, Bilancio e Programmazione economica.

Dal gennaio 1997 al novembre 1998 è stato vicesegretario del Partito popolare italiano. Dal novembre 1998 al dicembre 1999 è stato ministro per le Politiche comunitarie (primo governo D’Alema). Dal gennaio all’aprile del 2000 è stato ministro dell’Industria, Commercio e Artigianato (secondo governo D’Alema), e dall’aprile del 2000 al maggio 2001 è stato ministro dell’Industria, Commercio, Artigianato e ministro del Commercio con l’estero (secondo governo Amato).

Deputato della Repubblica dal maggio 2001, in seguito alle elezioni europee del giugno 2004, nelle quali è stato eletto parlamentare europeo per la circoscrizione del Nord- Est, ha dato le dimissioni dall’incarico di parlamentare nazionale. Al Parlamento europeo si è iscritto al Gruppo dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa e ha fatto parte della Commissione per i problemi economici e monetari e della Commissione Maghreb.

Nella XV Legislatura torna deputato della Repubblica italiana e il 17 maggio 2006 viene nominato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, incarico che ricopre fino al maggio del 2008.

Nel 2007 si è candidato alla segreteria del neonato Partito democratico ottenendo, con le primarie del 14 ottobre, oltre l’11% dei consensi. Nelle elezioni del 13 e 14 aprile 2008, capolista Pd nella Circoscrizione Lombardia 2, è stato eletto alla Camera dei Deputati. Poche settimane dopo Walter Veltroni lo ha chiamato a far parte del governo ombra del PD in qualità di responsabile Welfare.

Professore a contratto presso la Libera Università Cattaneo (2001-2003), la Scuola superiore S. Anna di Pisa (2003) e l’Haute ecole de commerce di Parigi (2004 e 2005). Dal 2004 è vicepresidente dell’ASPEN Institute Italia.

È segretario generale dell’Arel – Agenzia di Ricerche e Legislazione, fondata da Nino Andreatta; fondatore delle associazioni Trecentosessanta e VeDrò. È inoltre membro del comitato europeo della Commissione Trilaterale, un gruppo di interesse di orientamento neoliberista fondato nel 1973 da David Rockefeller.

Nel 2012 ha partecipato alla riunione del Gruppo Bilderberg presso Chantilly, Virginia, USA.

È anche membro[5] del comitato esecutivo dell’Aspen Institute Italia, un’organizzazione americana finanziata anche dalla Rockefeller Brothers Fund, che si pone come obiettivo quello di incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo.

E’ autore, tra l’altro, di: Passaggio a Nord-Est, Arel-Il Mulino, 1994; Euro sì – Morire per Maastricht, Laterza, 1997; La Comunità competitiva, Donzelli, 2001; Dialogo intorno all’Europa (con L. Caracciolo), Laterza 2002; L’allargamento dell’Unione europea, Il Mulino, 2003; Viaggio nell’economia italiana (con P. Bersani), Donzelli, 2004; L’Europa a Venticinque, Il Mulino, 2005; In questo momento sta nascendo un bambino, Rizzoli, 2007. Costruire una cattedrale. Perchè l’Italia deve tornare a pensare in grande, Mondadori, 2009.

Nella biografia, sul suo sito personale, ricorda di essere un lettore onnivoro e di amare soprattutto i libri degli scrittori italiani dell’ultima generazione, come Santo Piazzese, Marcello Fois, Gianrico Carofiglio. Ultimo libro letto: L’uomo dei sogni di Jean-Christophe Rufi. La storia di un uomo che ha cambiato il proprio tempo partendo da un sogno di libertà. Il protagonista vive nel Medioevo in una Francia devastata dalla Guerra dei Cento Anni, con la sua coda di massacri, carestie e malattie. Un’epoca buia dalla quale, fin da ragazzo, sogna di fuggire.

E’ un appassionato lettore di Dylan Dog. Tifa da sempre per il Milan e gioca ancora oggi a Subbuteo.

Ascolta Irene Grandi, Elio e le Storie Tese, Vasco Rossi e Zucchero.

 

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it