È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
ELEZIONI IN SICILIA
24 Ago 2012 13:11
La sicilia dei gattopadi sembra contrapporsi alla Sicilia del cambiamento, delle scelte radicali per una trasformazione dell’isola con gli intereventi prospettati e analizzati minuziosamente da Rosario Crocetta, in un’intervista pubblica, in uno scenario particolare, quello di via Mormino Penna a Scicli.
Schivo, riservato, comunicativo, lontano dai toni di un comizio in piazza, senza arroganza alcuna, il candidato presidente ha asserito di voler diventare sindaco dei siciliani ,in una Sicilia diversa, dove lo spazio viene riservato alle idee, al pensiero, alla legalità in tutte le sue forme:, come d’altronde ha dimostrato di mettere in essere, quando ha amministrato la cosa pubblica a Gela, restituendo la città alla gente per bene:la sua vita, le sue scelte da cattolico e da uomo impegnato nel sociale, nel volontariato verso i giovani e verso il pianeta donna sono state dimostrazione del suo operato nel sociale e verso la gente.
Scelta popolare quindi all’insegna delle nuove generazioni, dei problemi reali dell’isola, vista la crisi in cui versa oggi la Sicilia.
Ha prospettato vie d’uscita dalla crisi grazie agli interventi europei, oggi rimandati indietro all’Europa a causa dell’eccessiva burocrazia e dell’ignavia del governo Lombardo.
Agricoltura, turismo, infrastrutture , energie rinnovabili i capisaldi del suo progetto per la rinascita e rinnovamento della Sicilia: l’aeroporto di Comiso, le infrastrutture basilari per una trasformazione reale della nostra terra, sia iblea sia siciliana.
Per quanto riguarda l’eccessivo numero di dipendenti regionali, ha affrontato la tematiche della riqualificazione, della formazione per i giovani mirata al lavoro e di rendere produttivo l’improduttivo, senza scelte alla Robespierre o alla Danton.
Una rivoluzione, insomma ,che si può, ha detto scherzosamente, sintetizzare in due parole “travagghiu e niente mangiobbia”, riferendosi a quella parte della politica e dell’amministrazione corrotte e poco attendibili.
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