ELEZIONI IN SICILIA, CONSULENTI ALLA RIBALTA

La gallina dalle uova d’oro la Sicilia: 686 i consulenti nominati, per un totale di otto milioni e mezzo d’euro, dal 2008 ad oggi, da quando Raffaele Lombardo ha governato la Sicilia.  Non c’è da prendersela con i medesimi consulenti, ma con chi ha governato e amministrato allegramente sulle nostre teste. Se questi sono i risultati visibili, stiamo veramente bene! Chi pagherà, però, sono i siciliani, che vedono la regione all’orlo del commissariamento. Ancor oggi ci sono nuove nomine, è una vergogna!

Quello che ci sembra ancora più grave è che il Partito dei Siciliani parli ancora di autonomia della Sicilia, e di tutto il resto, ma perché non finiscono di prenderci in giro e di trattarci da dementi, che subiscono senza ribellarsi: non votiamoli più, intendiamo chi ci ha dimostrato e ci dimostra di non amare la Sicilia!

Quando parliamo della Sicilia di terra di conquista non sono mere parole, ma ci riferiamo a chi ha vissuto e vive la Sicilia come un limone da spremere per  raggiungere solamente mete personali e certamente  che non operano per il bene comune.

Ci chiediamo come il Pds, ex Mpa, si presenti ai siciliani con un nuovo nome e con una nuova coalizione,  che ha dimostrato semplicemente, in tutti questi anni , di fare poco gli interessi della Sicilia e dei siciliani, ci riferiamo a coloro che hanno come candidato presidente Gianfranco Miccichè.

La Regione ha 2000 dirigenti, con lauti compensi, e un esercito di impiegati e funzionari: fra tutti questi non ci sono forse  professionalità tali da poter  utilizzare per le specificità richieste? Non sarebbe meno dispendioso? Magari si potrebbe rendere, con una formazione specifica, utilizzabile e proficua la professionalità dell’esercito prima menzionato.

Ai consulenti si devono anche ricordare i nuovi assunti, pensiamo ai”camminatori: un buon sistema informatico, forse, avrebbe permesso più velocità e meno dispendio.

Ma burocrazia, macchinosità rendono la nostra regione incapace di modernizzarsi e agile.

La Sicilia ha un retaggio spagnolo, da cui non ci si può liberare facilmente: troppe clientele, troppa ricchezza nella facciata, troppa macchinosità negli apparati.

 

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