ELETTRODOTTO ITALIA – MALTA, IL CONSIGLIO COMUNALE DA IL VIA LIBERA ALL’OPERA

Parere favorevole nei confronti di una opera che rientra nel piano energetico comunitario e che il 23 febbrario sarà al centro di una Conferenza di servizi a Roma. Questo l’esito della seduta straordinaria del consiglio comunale ibleo, convocata il 21 gennaio e finita in tarda serata.

Il Commissario straordinario Margherita Rizza ha responsabilizzato il massimo consesso cittadino sul via libera all’elettrodotto che interesserà il comune ibleo ed una maggioranza trasversale ha dato il consenso, ponendo alcune precise condizioni. Una compensazione per il Comune calcolata in base al metodo Cesi, e comunque non inferiore a 600 mila euro, e la verifica mensile della regolarità del cantiere da parte di organi competenti con supervisione dell’amministrazione comunale. A tal fine il consiglio ha approvato un atto di indirizzo per attivare la consulta comunale per l’ambiente.

La decisione frutto di una intesa fra Pd, IdV, Movimento città, UdC, Pid – Cantiere popolare, MpA e PdL.

Fronte opposto per i gruppi consiliari appartenenti al Movimento Territorio, che mantengono la linea di opposizione all’opera dettata lo scorso luglio dall’ex sindaco Nello Dipasquale, quando, in fase di accordi preliminari con il governo maltese, attraverso l’ex dirigente Ennio Torrieri il Comune ha espresso parere contrario.

“L’elettrodotto – spiega in apertura il dirigente del settore Assetto ed uso del territorio Michele Scarpulla – dovrebbe risolvere il problema energetico che sta vivendo l’isola di Malta permettendo di collegarla alla rete nazionale italiana e quindi europea. Una sorta di autostrada energetica che è inserita tra le opere di interesse nazionale. Il territorio ibleo verrà coinvolto per circa 20 km, a partire dalla stazione elettrica in contrada Mugno fino a raggiungere lo sbocco a mare, verosimilmente nei pressi dell’area dell’ex depuratore di Marina di Ragusa. Il tratto lungo il Canale di Sicilia, in totale 97,5 Km, sarà per 26,5 Km in acque territoriali italiane. Il comune non avrà vantaggi diretti ma occorre inquadrare la questione nella logica europea di equlibri comunitari”. 

La relazione, che specifica come il procedimento sia soggetto ad autorizzazione unica da parte del Ministero dello Sviluppo economico di concerto con quello per l’Ambiente previa intesa con la Regione,  riporta i nulla osta ricevuti dall’assessorato regionale all’Energia da parte degli enti e gli uffici competenti. Nessun impatto visivo poichè le due terne di cavi, dal diametro circa di 23 cm in totale, saranno totalmente interrate. Lo scavo sarà effettuato in prossimità delle strade provinciali SP 81 Ragusa – Pizzillo, SP 89 Marina di Ragusa – Donnalucata, SP 111, Sp 63 Marina di Ragusa – Plaia Grande. Molte però le prescrizioni (oltre 50) riguardante la fase attuativa dell’opera, che – dispone il Consiglio – sarà oggetto di continuo ed attento monitoraggio. 

“Il nostro comune è da sempre colonia di interessi stranieri: c’è un limite a tutto – ribatte Mario Chiavola, lista Ragusa grande di nuovo -. Non abbiamo nessuna rassicurazione che l’insabbiamento del cavo non inifici i tanti sacrifici che abbiamo fatto per ottenere la Bandiera Blu. Noi intendiamo difendere il nostro territorio da ulteriori assalti e quindi ci opponiamo alla votazione di questo atto”. 

“L’impatto ci sarà – continua Mario Galfo, lista Dipasquale sindaco – poichè sebbene il cavo sia interrato pone un vincolo sui terreni interessati di ben 60 metri. Le zone individuate dall’opera sono piene di fabbricati che rientrano nei piani di recupero di Contrada Pizzillo. Le contrade Gisolfa, Monsovile, Ficazza, fino alla zona costiera, presentano inoltre una serie di strutture zootecniche che sicuramente saranno danneggiate. Noi non avalliamo un procedimento di esproprio a cuor leggero. Il consiglio comunale stasera sta vendendo il territorio ibleo a Malta. Mi chiedo – conclude – siamo autorizzati a contrattare un prezzo per i terreni di cittadini ignari?”. 

“Nessun ragusano mi ha chiesto di votare questo atto – aggiunge Titì La Rosa, gruppo Misto – che non è frutto di nessuna politica per il territorio ibleo”. 

“I vincoli penalizzeranno le aziende agricole coinvolte – conclude Vincenzo Licitra, capogruppo della lista Ragusa grande di nuovo – non possiamo accettarlo”.

Il fronte del “no” ha osservato inoltre come l’atteggiamento di Legambiente, che ha dato il parere positivo all’elettrodotto, sia da considerarsi controverso di fronte ad una opera che interesserà zone SIC rappresentate dai fondali del fiume Irminio, zone di pre-riserva e spiagge.

La delibera emendata, contrari Titì La Rosa e Giorgio Firrincieli appartenenti al Gruppo misto; Emanuele Distefano, Mario Chiavola, Vincenzo Licitra, della lista Ragusa grande di nuovo; Sasà Cintolo, Massimo Occhipinti, Mario Galfo per la lista Dipasquale sindaco, viene approvata da una maggioranza di 18 consiglieri. Astenuto il presidente del Consiglio Giuseppe Di Noia. 

 

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