ECCO CHI E’ SERGIO GUASTELLA

“Devo fare una confessione: in 44 anni, colpevolmente, non avevo mai assistito ad una assemblea pre-elettorale…inizio con la mia!”. Sergio Guastella apre con queste parole il suo discorso davanti ad una sala stracolma di persone e una prima fila illustre di rappresentanti politici. C’erano tutti per testimoniare ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, la compattezza dello schieramento di centro-sinistra, fatto che – ricorda Peppe Calabrese durante il suo intervento – non accadeva a Ragusa dal 2003, anno in cui fu eletto sindaco Solarino. Prima di Sergio Guastella infatti si sono succeduti diversi contributi molto variegati fra di loro. Il tono variava dal politichese colto alle testimonianze di amici e sostenitori.

“I vostri interventi mi consegnano una grandissima responsabilità ma questo non mi spaventa – continua il candidato sindaco – e parlare davanti a tutta questa gente, così piena di entusiasmo mi spinge ad andare avanti, se è possibile con maggiore convinzione. Molti discorsi appena ascoltati hanno fatto riferimento alla rinnovata compattezza della coalizione che mi sostiene, qualcuno poco tempo fa ha malignato definendola una “coalizione guasta”, parafrasando il mio cognome. Io vorrei rispondere che se ci abbiamo pensato molto prima di chiudere gli accordi, quindi se siamo stati un po’ “lentini”, è perché dietro le nostre azioni ci abbiamo messo il cuore e non la possibile spartizione di poltrone o di favori. Ci crediamo perché quello che ci accomuna sono i valori e non le convenienze del momento. Partiamo da qui, oggi.

E voglio partire con alcuni doverosi ringraziamenti. Troppe sarebbero le persone da elencare – prosegue – per cui ho deciso di nominare categorie di persone. Per primo i partiti che in questi cinque anni hanno lavorato duramente nella strenue difesa dei valori in cui tutti noi crediamo. Le segreterie politiche, che mi hanno accolto come una grande famiglia trasmettendomi una sincera voglia di fare; i movimenti civici, realtà dalla quale io stesso provengo e che è l’incarnazione della partecipazione politica e del dovere etico di ogni cittadino di interessarsi alla cosa pubblica”. Dopo il preambolo Guastella sviluppa in modo chiaro, conciso, i temi della campagna elettorale che parte con una provocazione: “Ragusa ha certamente bisogno di infrastrutture, ma non fisiche bensì morali.

Dobbiamo ripartire dalla rivalutazione della politica come un dovere etico verso l’impegno a creare qualcosa di buono per la collettività. Abbiamo bisogno non di una “Ragusa grande” ma di una “Ragusa bella”, che sia a misura di donne, famiglie, giovani. In cui non ci sia la netta divisione fra AMICI e NEMICI. Noi crediamo in una città che sia dei cittadini, in cui ognuno è uguale nelle opportunità, in cui i servizi sociali non siano per gli utenti ma per le persone. Noi vogliamo una città senza la centrale nucleare, non solo per coerenza etica ma anche per logica poiché noi vogliamo puntare sulla bellezza del territorio come risorse per creare maggiori opportunità di ricchezza. Noi crediamo in uno sviluppo urbanistico integrato e critichiamo con forza il modo di concepire la città che ha portato avanti la giunta Dipasquale favorendo la creazione di ghetti sia in centro che in periferia. Noi siamo contro un modo clientelare di creare consensi perché crediamo che il lavoro sia un diritto di tutti e non il privilegio di colui il quale si prostituisce col politico di turno. Noi non pensiamo che per favorire la cultura a Ragusa si debba organizzare la sagra della frittella”.

Infine un resoconto della politica perseguita da Dipasquale negli ultimi cinque anni: “Perché Dipasquale adesso pone l’accento sulla rivitalizzazione del centro storico? Chi ha approvato i piani Pep? Chi ha temporeggiato anni per approvare il relativo piano particolareggiato? Vedete – conclude Guastella – io non ho nessuna difficoltà a riconoscere quello che è stato fatto. Mi piacerebbe però che qualcuno avesse la correttezza di ammettere ciò che non è stato fatto. Il problema è che tutta la gestione Dipasquale è andata avanti esclusivamente con gli slogan, ma analizzando con dati alla mano le mirabolanti opere del sindaco uscente non trovo nulla. Il porto? Innanzi tutto l’opera non è certo partita grazie al lavoro di questi cinque anni, ma in ogni caso: dove sono le innumerevoli barche dei turisti? E quei pochi che scelgono di arrivare cosa trovano? Quali servizi, quali possibilità di scoprire le peculiarità della nostra città?

I parcheggi? Dove sono la auto? E dov’è il centro di compostaggio oggetto di tanti slogan? E la raccolta differenziata tanto osannata da Dipasquale? Siamo ancora al 14% quando dovremmo essere abbondantemente sopra il 35%. Non è fallimentare questo resoconto?”.

Le premesse ci sono tutte per una campagna elettorale combattuta, e forse questo è il primo grande risultato di Sergio Guastella, il quale, partito da evidente sfavorito piano piano sta riuscendo a convogliare le speranze e l’impegno di molti cittadini di centro – sinistra.

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