E ORA ?

Diciamocelo francamente, era una settimana che aspettavo il servizio di Report con l’imbarazzante intervista a Di Pietro e la gestione dei soldi del partito. Non ne ho quasi parlato aspettando che passassero anche le elezioni, ma adesso è il momento di parlare, eccome!

Sto scrivendo nella notte tra il voto e lo spoglio e credo che, comunque vada, domattina di IdV si farà il censimento delle macerie morali ed elettorali. E giusto tutto questo? Io penso che la risposta meriti una articolazione. Innanzi tutto parlo dal punto di vista di migliaia e migliaia di attivisti che in questi anni hanno fatto sacrifici di ogni genere per portare avanti battaglie sacrosante sulla legalità, sull’ambiente. Sulla giustizia sociale, sui diritti. Credo che queste persone, fra le quali mi ricomprendo, abbiano visto in Italia dei Valori una oasi unica, nel deserto politico italiano, alla cui fonte questi valori ricevevano ristoro e rilegittimazione civile ove altrove invece venivano relegati a merce superata dalla storia. Queste persone, che non hanno guardato alla fatica, alla stanchezza, al tempo sottratto alle occupazioni più piacevoli, ai sacrifici economici, queste persone che non immaginavano nemmeno che in altri quartieri del partito, oltre ai banchetti delle firme per cancellare i rimborsi elettorali, contemporaneamente, si imbandivano i banchetti per l’uso disinvolto del pubblico denaro, queste persone per me sono il partito.

Queste persone per me incarnano i valori, ed io ho sempre detto che io sarei stato in questo partito fino a quando vi avessi ritrovato questi valori, e non immaginavo certo che un giorno la discussione si sarebbe spostata su valori mobiliari od immobiliari.
Altra questione è quella della dirigenza del partito, quella stessa dirigenza che poco tempo fa, mi pare ai tempi della fuoriuscita di Scilipoti, si inalberò ai limiti della lesa maestà quando qualcuno (DeMagistris e Alfano) si permise di parlare di una questione morale nel partito. Il grido che in un partito come il nostro la questione morale dovesse essere il pane quotidiano, la fiamma da tenere sempre accesa, la corda da non allentare mai, restò inascoltato e chi l’aveva innalzato venne trattato col fastidio che si riserva ai cani in chiesa e fatto seccamente tacere. Ci chiedemmo che male ci fosse ad affrontare questi temi nel partito, oggi, forse cominciamo a darcene qualche risposta. Di Pietro, Belisario, Mura, Donadi, vedete, è una cosa che peraltro voi stessi avete detto un milione di volte, noi in generale dagli altri ci aspettiamo comportamenti conformi alla legalità, ma da chi ci rappresenta, da chi svolge una funzione “simbolica” , ci aspettiamo molto, molto di più che il semplice rispetto dei codici. Credetemi sulla parola: vedervi così in affanno sui temi della trasparenza finanziaria è stato uno spettacolo a cui non avremmo mai voluto assistere. Io credo che il partito non debba perdersi perché, comunque, in questo partito risiede una elaborazione strutturata di temi e valori, che è cosa diversa dalla eruzione lavica del M5S, che rappresenta un patrimonio, questo si un patrimonio morale, che sarebbe un peccato gettare alle ortiche! E’ evidente che non si potrà far finta di nulla! Penso che vada fatto al più presto un congresso rifondativo dove il partito possa trovare gli spunti non tanto programmatici, quanto strutturali per rinnovarsi, specialmente nella dirigenza, ed uscire dalla fase proprietaria che la vede legata ad un simbolo oramai appannato!

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