E’ ORA DI PASSARE DALLE PAROLE AI FATTI!

Mi piace pensare che non siano state le chiacchiere a decretare il risultato delle Europee.

Essendoci però un tempo per tutto, credo sia venuto il momento che le promesse e gli slogan preelettorali  trovino presto il modo di concretizzarsi.

L’uomo nuovo del Pd ha trionfato con un abbondante 40%; i suoi antagonisti politici sostengono che tale successo sia da attribuire alle promesse fatte agli italiani, in primis le riforme di cui il paese ha urgente bisogno.

Le riforme da varare sono tante, da quella elettorale, per ridare dignità al voto dei cittadini, a quella fiscale per ridare equità ai contribuenti, a quella del lavoro per tentare d’uscire dalla stagnazione occupazionale che ci vede primatisti europei con un tasso di disoccupazione al 13%, a quella della Giustizia il cui operato è tra i più intasati del mondo.

Nei suoi primi tre mesi di governo, il premier ha varato un aumento di 80 euro al mese per i lavoratori dipendenti, conseguente ad una maggiore detrazione fiscale, rinviando al 2015 un adeguamento alle pensioni che sarebbe stata una priorità assoluta. I malpensanti che a volte ci azzeccano, pensano che l’operazione sui lavoratori dipendenti era mirata ad un ritorno in termini di voto e che non avrebbe registrato gli stessi numeri qualora si fosse data precedenza ad un adeguamento delle pensioni, perché probabilmente l’anziano è meno propenso ai cambiamenti ideologici.

Il governo ha anche deciso la vendita di alcune macchine dell’immenso parco a disposizione d’Istituzioni e politici, per dare un segnale di revisione dei privilegi, ma se l’operazione rimanesse ferma alle poche decine vendute a fronte delle circa 60.000 rimanenti, sarebbe davvero l’ennesima presa per i fondelli.

E come non pensare ai privilegi della casta, che con l’alibi prodotto dalla Corte Costituzionale che ha ufficializzato il proprio dissenso a ritoccare al ribasso stipendi e pensioni da nababbi in quanto incostituzionale, ha fatto si che in Italia permangano pensioni e stipendi da fame e privilegi che non trovano pari in nessun altro Stato.

Come non riflettere sull’attuale stampella di governo il cui leader sostiene che non conviene tassare di più i ricchi perché pochi ma sia più opportuno far pagare i poveri perché tanti. Ma se Renzi vuole lavorare per una maggiore equità, come potrà ancora sopportare una simile teoria che oltre ad essere paradossale è iniqua ? O Renzi è fin troppo bravo negli slogan o non si preoccupa, pur di rimanere in sella, di cavalcare un asinello piuttosto che un purosangue che a fine corsa gli garantirebbe la vittoria.

Occorre dunque che l’intrepido toscano cominci da subito a concretizzare le tante promesse fatte, consapevole del fatto ch’egli è sotto costante attenzione degli italiani e basterà deludere per far la fine di qualche suo illustre predecessore.

Riusciremo a spantanarci? Lo vedremo vivendo!

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