E ORA CHI GLIELO SPIEGA?

Il Contrappasso dantesco è sicuramente nella memoria scolastica di molti, ma non di tutti. Succede che il PD nazionale decida di presentare e chiedere l’approvazione, in base ad accordi precisi e alla luce del sole, di alcuni importanti emendamenti alla legge finanziaria dello STATO ITALIANO, non alla finanziaria del PDL/Lega o peggio di Berlusconi.

In un momento di grave crisi economica e politico/istituzionale del nostro Paese, questo passo sensato dell’opposizione potrà consentire l’approvazione della manovra (migliorata) in modo più spedito,  garantendo maggiore stabilità alla nostra economia e ai nostri mercati. Il no finale del PD nazionale alla manovra è chiaramente dettato dalla presenza della “fiducia” posta dal Governo sull’intero provvedimento.

Concordando pienamente con l’editoriale di Massimo Franco sul Corsera, potremmo dire che: “…sembra proprio che l’Italia politica non riesca a scuotersi senza un vincolo esterno da rispettare (il monito del Presidente Napolitano), un’emergenza estrema da affrontare… e viene da chiedersi perché sia stato necessario guardare in faccia il baratro finanziario prima di agire in modo adeguato”.

 

I soldi della finanziaria sono i nostri, le tasse le paghiamo tutti, sia chi ha dato fiducia a questa maggioranza parlamentare e chi no. Parimenti, nel bilancio comunale ci sono dentro i soldi di tutti i nostri concittadini, anche di quelli che hanno votato per i membri dell’opposizione.

La maggioranza dei nostri concittadini ha scelto di premiare una lista ben precisa e il suo programma: a noi membri dell’opposizione il compito di vigilare e di migliorarlo con interventi mirati. Nessuno ci ha firmato deleghe in bianco o nessuno con il proprio voto ci ha concesso la liceità di dire semplicemente NO, sempre e comunque, o peggio di assentarci per mesi e mesi dai banchi del Consiglio Comunale. In una piccola cittadina come la nostra l’interesse per il bene comune DEVE essere anteposto SEMPRE alla sopravvivenza di una scatola, talvolta vuota o in via di estinsione, chiamata partito.

Questa è la nemesi storica che si abbatte puntualmente su chi non ha mai avuto, non ha attualmente e mai avrà una parvenza di lungimiranza politica. Basta con la politica da stadio tipo Inter o Juve, con i personalismi e l’autoreferenzialità puerile di chi ancora oggi insiste, in modo cronico, con la contrapposizione semplicistica tra destra e sinistra. Parliamo piuttosto  di progetti, di idee: utili o no, capaci di migliore la qualità della nostra vita o meno.

Permetteci una battuta finale: e ora chi glielo spiega ai quei due del PD paesano che fino a qualche giorno fa ululavano alla luna, che da oggi in poi loro fanno parte del PD-Scilipoti?

Ad maiora.

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