E’ ANDATO IN SCENA DOMENICA SCORSA AL PICCOLO DELLA BADIA L’ULTIMO APPUNTAMENTO DELLA STAGIONE “RAGUSA RIDE”

La rassegna teatrale “Ragusa Ride” ha chiuso con il botto. L’ultimo lavoro portato in scena, la commedia “Occhio che non vede, cuore che non duole”, rappresentata dalla compagnia “Quelli del circolo”, ha fatto registrare il sold out. Ma non solo. Il nuovo lavoro di “Quelli del circolo” è piaciuto parecchio, come testimoniato dai vari e convinti applausi che il pubblico ha animato nelle fasi topiche della serata. “E’ stato un bel successo – dice Maurizio Nicastro, direttore artistico del Piccolo teatro della Badia – e faccio i miei complimenti alla regista Marcella Iurato e a tutto il cast degli attori che, ancora una volta, hanno dimostrato di non avere nulla da invidiare a un gruppo professionistico. Trovate esilaranti e una interpretazione sempre al di sopra dei normali registri hanno fatto la differenza. Tanto è vero che chi era presente non ha potuto fare a meno di sottolineare la dimestichezza con cui gli attori sul palco si sono mossi per cercare di coinvolgere il più possibile il pubblico”. Il testo brillante, suddiviso in due atti, scritto da Sergio Scribano, ha puntato a mettere in rilievo le caratteristiche della compagnia ragusana il cui principale obiettivo è stato quello di fare trascorrere al pubblico un paio d’ore di serena spensieratezza caratterizzate da numerose risata. Le vicende di questa commedia prendono vita in due appartamenti, casa Girardi e casa Monticone, ma più che altro si intrecciano in legami più o meno leciti o convenzionali fra i componenti delle due famiglie. Torniamo indietro di qualche anno, quando non c’era ancora la tecnologia di oggi che ha davvero semplificato molto la vita a tutti. Negli anni Ottanta non c’era Internet, non c’erano i cellulari ma c’era solo il caro, vecchio telefono di casa e gestire certe emergenze solo grazie a questo apparecchio non sempre era facile. “Abbiamo visto, quindi – spiega la regista – come se la sono cavata i nostri personaggi fra comunicazioni impossibili, equivoci e fraintendimenti. Alla fine ci si convince che, spesso, è proprio vero quello che dice il proverbio diventato il titolo della nostra commedia, vale a dire occhio che non vede, cuore che non duole. Siamo molto soddisfatti per l’attenzione che il pubblico continua a riservarci. Cercheremo di proseguire su questa stessa strada anche per il prossimo futuro”.

 

 

 

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