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Donnalucata come Marina? “Piante esotiche inadatte, servono specie autoctone”
20 Nov 2025 10:16
Ad auspicare la piantumazione di alberi adatti alle zone marine è l’architetto Alessandra Manenti, una professionista che vive nella borgata di Donnalucata amandola come se stessa. Il suo intervento nasce all’indomani dell’annuncio fatto dal sindaco di Scicli, Mario Marino, sulla sua pagina fb: “prosegue il lavoro di cura e valorizzazione dei nostri spazi pubblici – ha detto il primo cittadino – in questi giorni, in piazza Morando a Donnalucata, abbiamo sostituito le piante esistenti con splendide Cocos Plumosa restituendo decoro e bellezza a uno dei luoghi più vissuti della borgata. Un sentito ringraziamento al signor Giovanni Di Stefano di Santa Croce Camerina per la generosa donazione delle 14 Cocos, un gesto di attenzione e amore per il nostro territorio”.
Un dono è sempre un dono, una pianta e sempre una pianta che ridisegna l’immagine di un luogo. Ma qualche ma ci sta pure. Ed arriva dall’architetto Alessandra Manenti che ha affidato al Giornale di Scicli il suo parere-commento.
“Le Cocos Plumosa per quanto siano delle splendide piante sono assolutamente inadatte per il luogo. Questa è la dimostrazione di come questo Comune non abbia assolutamente idea di come si pianifica una strategia verde che peraltro è già in ritardo siderale – esordisce nel suo commento l’architetto Alessandra Manenti – tutte le piazze di Donnalucata hanno bisogno di alberi con una chioma ad ombrello che possano creare zone d’ombra e comfort ambientale. Aree che devono diventare dei polmoni verdi che integrano alto fusto con arbusti e cespugli. Un sistema di piante che collaborano tra di loro. La piazzetta Morando d’estate è una isola di calore. È un luogo anonimo e squallido che deve essere riqualificato con un progetto serio in cui la selezione delle specie autoctone deve garantire dei risultati nel tempo”.
E poi l’esempio di Marina di Ragusa con il suo lungomare “arredato” con palmizie.
“A Marina di Ragusa dove hanno riempito i lungomari con la palma di Cunningham per dare la nota esotica l’esperienza è stata fallimentare. Il lungomare è impraticabile nelle ore calde dove si raggiungono temperature insopportabili e le piante sono in forte sofferenza perché inadatte per il nostro clima. I venti marini bruciano regolarmente le foglie ed il risultato estetico è di vedere dei pennacchi striminziti e ingiallite. Inoltre sono piante che hanno bisogno di stare in gruppo di tre o quattro per dare una resa estetica che necessitano delle condizioni di luce tipiche delle foreste e non sole pieno – spiega la professionista – la piazza Morando deve avere alberi nostrani specie mediterranee. Siamo in Sicilia e dobbiamo difendere il nostro patrimonio arboreo che è l’unico che ci può dare al nostro territorio la capacità di resistere alla desertificazione a cui questa isola sta andando incontro. Donnalucata dovrebbe avere un sistema di piazze interconnesse da corridoi verdi che possano migliorare la qualità della vita dell’abitato. Le piante non sono un semplice ornamento ma hanno funzioni climatiche e sociali importantissime”.
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