DON GALLO

Ho conosciuto Don Gallo grazie ad una persona a me molto cara, che ha una passione per tutto ciò che è cattolico. Ma ho capito subito, già dalla prima occhiata alle cose che scriveva, che si trattava di un cattolico molto particolare.

Direi senza alcun tentennamento che si tratta di uno degli ultimi, puri e duri, comunisti cattolici, che distinguerei senz’altro dai cosiddetti catto-comunisti, categoria storicamente bollata con dispregio sia da destra che da sinistra, che nel migliore dei casi si riferì all’esperienza incompiuta del compromesso storico e nel peggiore del casi a quella sinistra DC che poi confluì nelle diverse successive trasformazioni del PCI.

L’essere comunista di Don Gallo è stato una condizione di estrema limpidezza ideologica e di estremo rigore morale. Il suo essere cattolico mi appare, viceversa, quasi come un accidente biografico.

Le sue ultime apparizioni in TV, specie a La7, lo hanno visto in forma smagliante: polemico al punto giusto, asciutto, diritto (come direbbero gli americani: straight), arguto. Insomma una delle poche voci ascoltabili del panorama televisivo italiano.

La sua attività (stavo per dire “mestiere”) di prete gli dava l’opportunità di avere molti, fruttuosi contatti con la gente e ciò, credo, gli ha consentito di vivere e di realizzare la sua idea di comunismo sociale (molto più che politico), che è forse la forma migliore del comunismo, un passo prima di malsane tentazioni come la dittatura del proletariato……

Il suo sigaro, la sua sfrontatezza, la tenera e infantile durezza delle sue parole, l’estrema dolcezza del suo sguardo, la sua naturale incompatibilità col potere (politico e religioso), la sua totale mancanza di pregiudizi, ne hanno fatto un personaggio amato da tutti coloro che amano l’idea della  possibilità di un mondo migliore.

Quando un uomo come lui si confronta con le alte gerarchie ecclesiali con un cipiglio così anti-maramaldo, un misto di pietà e di spietatezza (so che sembra un ossimoro), non si racconta che in un modo: non contribuì con opere di alto ingegno intellettuale, ma allargò oltre ogni dire i confini del bene nel mondo!

Vi piace così? Oppure più semplicemente: grazie Andrea!

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