DOMENICA APPUNTAMENTO AL TEATRO TENDA …

Il PD siciliano ha scelto domenica come data utile per celebrare le primarie per selezionare i parlamentari che rappresenteranno i vari territori, si tratta di una novità assoluta se si eccettua l’esperimento del Movimento 5 Stelle che però ha registrato una adesione tanto limitata da svuotarne il significato (in tutta Italia hanno votato meno di 30.000 cittadini).

L’iniziativa ha dei limiti oggettivi dovuti alla mancanza di tempo che ha di fatto limitato se non reso impossibile il sorgere di candidature esterne al partito, alla necessità del partito di riservarsi una quota per fare posto ai piccoli alleati di realtà locali che non avranno la possibilità di costituirsi in lista, alla società civile (vedi Piero Grasso), ai capilista etc., ma con tutti questi limiti resta sempre il fatto assolutamente nuovo che tre quarti dei parlamentari del PD saranno selezionati dai territori in ambito provinciale.

In provincia di Ragusa, nonostante i tempi limitati si è formata una rosa di candidati di ottimo livello composto da 4 donne e 6 uomini  che rappresentano tutti i territori della provincia: Vittoria, Comiso, Ispica, Modica, Scicli e Ragusa.

Per la verità Ragusa si distingue per un eccesso di candidature: 2 donne (Angela Barone avvocato e Maria Licitra Laureata in Servizio Sociale) e 2 uomini (Gianni Battaglia già Senatore e Giorgio Massari docente universitario a contratto presso la LUMSA); l’impossibilità di fare sintesi tra queste candidature rende aperta la partita tra tutti i candidati perché, mentre nei comuni della provincia gli elettori fanno sempre quadrato sul candidato della propria città, a Ragusa che pure avrebbe di gran lunga il corpo elettorale più numeroso si assiste, alla lotta tra i diversi candidati (la lotta è a 2 a 2 per genere perché si può esprimere la doppia preferenza di genere diverso) e in più alla proposizione da parte di alcuni quadri dirigenti di candidati esterni alla città confermando una certa vocazione della città capoluogo ad abdicare al proprio ruolo naturale di centralità.  

Potrebbe quindi pure verificarsi che prevalga il candidato di Comiso (Bellassai), città che invece ha sempre dimostrato una grande determinazione nel sostenere le candidature interne e che però creerebbe un’overdose di rappresentanza della cittadina che si troverebbe ad accumulare alla segreteria provinciale, la deputazione regionale e la deputazione nazionale praticamente facendo di Comiso “l’asso pigliatutto” del PD provinciale con non pochi contraccolpi sul resto del territorio provinciale.

Spero per la verità (anche se in verità qualche eco l’ho già udita) che dopo 5 anni  dalla costituzione del PD  non si scelga ancora con la testa rivolta indietro scegliendo solo tra i candidati che provengono da storie omogenee; francamente, avendo preferito Bersani prima a Franceschini e poi a Renzi mi cadrebbero le braccia a terra a constatare l’assenza di reciprocità in chi ha alle spalle una storia diversa dalla mia.

Ci sono comunque tutti i presupposti per una bella competizione e una grande festa di democrazia.

 

 

 

 

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