La gestione del personale psicologico nelle Aziende Sanitarie Provinciali di Ragusa e della Sicilia è al centro di un acceso dibattito dopo la pubblicazione del primo report dell’Ordine degli Psicologi della Regione Siciliana, presentato all’Assessorato regionale alla Salute. Il documento ricostruisce le procedure di reclutamento dei dirigenti psicologi negli ultimi quindici anni, rivelando un quadro […]
DIVIETO DI SOSTA DAVANTI AL POLICLINICO
28 Giu 2013 07:24
Policlinico universitario di Catania, 8,30 del 28 giugno 2013. Giunti al parcheggio riservato ai pazienti, strutturato su due piazzali, si trova la sorpresa che l’accesso ad uno di questi è stato interdetto col tipico nastro bianco e rosso da cantiere stradale ed è stata vietata la sosta con un cartello che “giustifica” il tutto con la necessità di consentire il transito di mezzi pesanti che devono caricare/scaricare. Un addetto fa rispettare i divieti mostrando un autoritarismo che farebbe rabbrividire anche un ufficiale nazista. Lamentele, sacrosante, da parte di chi accompagna i parenti per le cure, autorizzati a sostare i loro mezzi esclusivamente in quei parcheggi, perchè l’alternativa sono quelli esterni, a pagamento, molto distanti. Nel frattempo arrivano anche le ambulanze, che non riescono a fare manovra in quel poco spazio rimasto. Il tempo passa e l’uomo davanti alle transenne, forse ormai stanco di ascoltare le imprecazioni dei presenti, confessa quello che dovrebbe essere il reale motivo della chiusura del parcheggio: “Aspettiamo il Ministro della Salute in visita al Policlinico”. Ancora peggio, soprattutto quando, sbilanciandosi, aggiunge: “…e le autorità con gli ospiti”. L’amara realtà, se quanto asserito dal vigilantes corrispondesse al vero, è che l’Italia dei privilegi non vuole cambiare mentalità, perchè si comprende benissimo il dover garantire la sicurezza del Ministro e delle autorità, ma mai di riservare i parcheggi al resto della ciurma, se da ciò scaturisce un grave disagio per gli ammalati che in quel luogo, certamente, non si recano in “visita”. Alla fine la verità è venuta a galla: non aspettavano il Ministro della Salute, ma l’Assessore regionale Borsellino. Cambia poco o nulla perchè, alla fine, l’Italietta dei privilegi e della disorganizzazione rimane e chi ne fa le spese sono sempre i cittadini comuni.
Lettera firmata
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