Dissesto a Chiaramonte, Iacono: “Sbagliati i conti del Comune, si poteva evitare”

Gaetano Iacono, ricercatore universitario nel Dipartimento di Agricoltura, Alimentazione e Ambiente – Facoltà di Agraria, Catania, docente negli istituti secondari inferiori di primo grado.
È stato candidato sindaco nelle elezioni del giugno 2022. Oggi è capogruppo della minoranza nel consiglio comunale di Chiaramonte Gulfi.
Il suo gruppo politico “Gaetano Iacono sindaco” ha espresso voto contrario alla dichiarazione di dissesto, votata il 15 settembre scorso dal consiglio comunale.

Gaetano Iacono, perché questa scelta del voto contrario? Che cosa chiedevate ?

Abbiamo votato contro per senso di responsabilità. Con numeri e dati alla mano abbiamo dimostrato che il dissesto era evitabile ma il sindaco Cutello ha scelto, politicamente, di sostenere questo atto come l’unica soluzione possibile. In realtà non lo era e non lo è: chiedevamo di avviare un piano di riequilibrio per risanare l’ente e di fruire del fondo di rotazione destinato ai Comuni. Si è scelta la strada verso il baratro per mero calcolo politico.

La vostra proposta e stata formalizzata in aula, ma la dirigente ha spiegato che il ricorso al fondo di solidarietà non era possibile. Voi invece lo avete prospettato come soluzione ? Perchè?

Perché alla base, per giustificare l’ingiustificabile dissesto, sono i conti sbagliati da parte del Comune. Innanzitutto la deliberazione proposta dal sindaco sul dissesto mancava la relazione dei revisori, il consiglio comunale è stato convocato tardivamente e, ragione grave, i debiti fuori bilancio sono stati sommati per ben due volte. Prima nel calcolo del disavanzo di amministrazione e dopo nel calcolo del piano di equilibrio, raggiungendo un importo complessivo di 10 milioni e 194mila euro. Ed è proprio questo accantonamento e questa cifra che non fa rendere praticabile l’ipotesi del piano di riequilibrio. Abbiamo dimostrato, carte e conti alla mano, che il disavanzo è di 4.913.801 e i debiti fuori bilancio ammonterebbero a 2.640.373 euro (che in ogni caso andavano prima riconosciuti dal consiglio comunale). Quindi il piano di riequilibrio era praticabile così come l’accesso al fondo di rotazione.

Lei è in consiglio comunale da poco più di un anno. Un anno in cui il tema del buco di bilancio e della difficile situazione finanziaria dell’ente è stato centrale e ha condizionato tutta l’azione amministrativa. Voi in consiglio non avete contestato i numeri, ma proposto invece una soluzione diversa. Che idea si e fatto ? Quali sono le cause di questa situazione

“Abbiamo contestato, come detto prima, il computo dei debiti fuori bilancio e la scelta del dissesto. Le cause, chiaramente, risalgono al passato e alle amministrazioni precedenti e per questo noi ci eravamo proposti in discontinuità con l’ex sindaco e in antitesi all’attuale. Però, pur nella seria situazione ereditata, si poteva e doveva agire diversamente. Invece il sindaco ha usato soldi pubblici per consulenze su consulenze, per allargare la giunta e senza attuare alcuna spending review. E’ questo l’esempio che dà la politica che amministra Chiaramonte?

Il dissesto è stato dichiarato. E ora? Cosa chiede alla giunta ? Quali azioni porrà in essere il suo gruppo?


Chiediamo che il sindaco sia conseguente. Visto che ha voluto il dissesto ora sia il primo a dare l’esempio azzerando le consulenze, le spese inutili. Sarebbe un primo segnale. Poi saremo vigili sui servizi minimi che devono essere erogati alla cittadinanza: il dissesto sarà la “scusa” principe di Cutello che fra quattro anni ha come obiettivo quello di uscirne e di dichiararsi il paladino delle casse comunali. Non è così perchè ha scelto deliberatamente il crack che inficia sulla vita dei cittadini , delle imprese, dei dipendenti comunali.

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