DISEGNO DI LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE SULLA IMPIGNORABILITA’ DELLA PRIMA CASA

L’assessore alla Trasparenza del Comune di Vittoria, Piero Gurrieri, ha predisposto lo schema di un disegno di legge di iniziativa popolare recante “Disposizioni in tema di impignorabilità della prima casa e dei beni mobili e immobili strumentali all’esercizio di imprese, arti e professioni e di riforma del sistema di riscossione esattoriale”.

Lo comunica lo stesso assessore che, nelle prossime ore, rimetterà lo schema alla Giunta per la sua condivisione.

Dichiara Gurrieri: “Il dramma che ha recentemente toccato una famiglia della nostra città, alla quale anch’io esprimo solidarietà, impone all’amministrazione comunale come anche alle forze politiche e sociali cittadine un’azione corale, immediata ed adeguata per fare in modo che situazioni simili non abbiano a ripetersi nel futuro. Un sistema legislativo come quello attuale nega infatti i principi basilari della Costituzione e lo stesso diritto al futuro a milioni di famiglie nell’intero Paese. Di fronte al disinteresse e all’inerzia di gran parte della politica nazionale, i territori hanno il dovere e la possibilità di fare di tutto per costringere il Parlamento e il Governo a varare immediatamente una profonda e incisiva riforma dell’intero sistema che limiti drasticamente la possibilità di espropriare alcuni beni fondamentali e introduca controlli adeguati sull’espletamento delle aste immobiliari che sono spesso frequentate da soggetti privi di adeguati requisiti morali o in palese conflitto di interessi e nelle quali si possono registrare perfino presenze criminali e delle mafie. Riformare il sistema è possibile e noi tenteremo di farlo con un disegno di legge di iniziativa popolare ai sensi dell’art. 71 della Costituzione. Si tratta di uno schema che introduce rilevanti modifiche e integrazioni alle norme del Codice di Procedura Civile riguardanti le espropriazioni e al D.P.R. n. 602 del 1973 che disciplina ruolo, funzioni e poteri degli agenti di riscossione. In Parlamento sono state depositate nel corso della passata e dell’attuale legislatura alcune proposte di legge che in questi giorni ho studiato attentamente una ad una ma che hanno un contenuto settoriale e limitato a singoli aspetti. Lo schema che ho predisposto e che si compone di otto articoli presenta invece un contenuto più generale. Si tratta inoltre di un disegno di legge ad iniziativa popolare che può quindi mobilitare con la raccolta delle cinquantamila firme necessarie enormi energie nelle città e nelle periferie del Paese e che quindi potrebbe arrivare all’esame del Parlamento sorretto da un grandissimo sostegno. Il suo contenuto è estremamente tecnico ma lo riassumo in sintesi. Se si riuscisse a trasformare il progetto in legge dello Stato sarebbero poste al sicuro con effetto retroattivo nei confronti degli istituti bancari le abitazioni di coloro che non dispongano di altri immobili nel Comune di residenza sempre che le abitazioni pignorate non costituiscano beni di lusso e non siano state volontariamente vincolate dai proprietari a garanzia del credito. Il disegno di legge riforma poi la disciplina del procedimento di riscossione rendendo molto più difficile la pignorabilità delle prime abitazioni e dei beni immobili e mobili strumentali all’esercizio dell’impresa e adibiti a tale destinazione. Per le prime abitazioni si stabilisce che oltre alle esenzioni come sopra disposte per le espropriazioni intraprese su impulso delle banche esse non possano essere espropriate neppure se precedentemente vincolate dai proprietari a garanzia del credito, a condizione che tale secondo importo sia inferiore al 20% di quello dei fabbricati o sia comunque inferiore a 30.000 euro (al posto dei 20.000 attuali) senza considerare sanzioni e interessi. I beni immobili e mobili adibiti all’esercizio di imprese arti o professioni e di proprietà del debitore o di componenti del suo nucleo familiare non potranno ancora essere pignorati dall’agente di riscossione nel caso in cui i proprietari non abbiano la disponibilità di altri immobili adibiti all’esercizio dello stesso tipo di impresa e ubicati nello stesso Comune tali da assicurare al nucleo familiare un adeguato sostentamento. Quanto infine ai limiti alla partecipazione alle aste il disegno di legge riformula alcune disposizioni del Codice Civile escludendo dalla partecipazione e dall’aggiudicazione e colpendo con l’esclusione per alcuni anni da qualsiasi procedura alcune categorie di soggetti tra i quali quelli condannati per reati a partire da quelli ai danni del patrimonio e in particolare da quello di usura e predisponendo ancora l’istituzione di un casellario informatico centralizzato sull’intero territorio nazionale a disposizione dei Tribunali e delle Prefetture. La prossima settimana inoltrerò formalmente lo schema al Sindaco e alla Giunta in modo che lo stesso possa essere condiviso e possano essere definite le modalità e le azioni da intraprendere nella nostra e in tante altre città”.

 

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