DISASTRO FINANZIARIO NEI COMUNI SICILIANI

Parla chiaro Guido Carlino, il Procuratore Regionale della Corte dei Conti, durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2010, svoltasi lo scorso fine settimana a Palermo.

“Le istruttorie espletate nell’anno 2009 – esordisce Carlino – hanno consentito di accertare numerosi illeciti erariali che evidenziano aspetti patologici nelle pubbliche gestioni, contrastanti con gli irrinunciabili valori di buon andamento ed imparzialità della pubblica amministrazione. Molteplici le vicende che evidenziano carenza di legalità nell’espletamento delle funzioni e non conformità delle scelte amministrative ai principi di efficacia, efficienza ed economicità”. Molte le amministrazioni comunali siciliane finite sotto esame della Corte dei Conti.

Tra i principali fattori indicati dal Procuratore, gravano sulle casse dei comuni soprattutto la cattiva gestione del personale (dove sono stati riscontrati illeciti, anche di rilevante impatto finanziario), il ricorso squilibrato agli incarichi di consulenza (prassi che non solo incide nella gestione del personale ma che continua a costituisce uno degli strumenti clientelari più abusati), i buchi di bilancio per indebitamento passivo (il fenomeno è allarmante per gli enti locali, per il numero di amministrazioni coinvolte e per l’entità delle somme erogate) ed infine  – completa Carlino – numerosi i debiti riconosciuti a seguito di inadempimento da parte dell’amministrazione nei confronti di imprese e professionisti. La Procura regionale ha infatti ricevuto, durante il 2009, numerose denunce da parte di imprese o di loro associazioni rappresentative, che hanno segnalato come gli insostenibili ritardi nei pagamenti della p.a. rischiano di compromettere la capacità di proseguire l’attività produttiva e di garantire i livelli occupazionali. Un altro fattore critico è stato il ricorso, in modo particolare presso gli enti di modeste dimensioni (che non posseggono spesso uffici capaci di valutare i reali effetti economici dei prodotti finanziari acquistati) ad investimenti aleatori (contratti derivati od altre analoghe operazioni). Tali scelte di mercato, apparentemente a rischio controllato, hanno posto in più occasioni a serio rischio la situazione finanziaria di svariate amministrazioni locali.

Il panorama illustrato non è dei migliori.  “Si evidenzia ancora un’ampia diffusione di illeciti erariali  – conclude il Procuratore Carlino  – ed il perseguimento di interessi finalizzati al conseguimento di profitto personale nella gestione delle risorse pubbliche”. Tutte azioni che contrastano con il malumore sempre più crescente  da parte dei semplici cittadini, giustamente intolleranti verso forme di spreco e di cattivo uso delle risorse pubbliche.

 

Laura Curella

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