“DIRITTO AL VOTO”

La politica parla sempre di più il politichese e si allontana sempre di più dall’elettorato, lo stesso ha un distacco sempre crescente con altissime percentuali di astensionismo.

 

Occorre in questo momento interpretare letteralmente la Costituzione Italiana la quale recita all’Art. 1 comma 2 “La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Allora facendo appello alla cultura sociale, morale e politica di tutti ed esercitando il potere decisionale su chi deve governare la Sicilia l’invito è quello di esercitare il diritto del voto. Astenersi è una scelta che al momento può essere comprensibile ma con effetti sbagliati e negativi. Infatti con una bassa affluenza alle urne, il risultato sarà quello di favorire i soliti “noti” per la vittoria e l’accesso al Parlamento Siciliano. La bassa partecipazione farà abbassare il quorum di voti necessari, dato che premierà la cattiva politica che si è resa responsabile del degrado gestionale dei nostri soldi, della mancata progettualità per lo sviluppo del nostra Sicilia.

La partecipazione al voto, al contrario, deve essere consapevole e numerosa, nella piena libertà di esprimere il proprio pensiero politico senza condizionamenti altrui; solo così il risultato finale potrà essere diverso da quello che si può  ipotizzare con una alta percentuale si astensionismo.

L’invito della Conferenza Episcopale Regionale, rivolto alle coscienze di quella maggioranza di persone che intendono astenersi dal voto, non viene a caso, ma è fondato sulla constatazione del decadimento culturale, politico, sociale ed economico della Sicilia.

L’occasione del 28 ottobre è importante per partecipare attivamente all’espressione del voto ed evitare che il giorno dopo si continui a dire che tutto va male, che i politici sono corrotti, che sono incapaci, che pensano ai loro interessi, che sono lontani dal territorio, etc., allora non possiamo ancora una volta demandare i nostri interessi a poche persone che continueranno ad esprimere le loro preferenze ai soliti soggetti. Esprimiamo il nostro dissenso con la partecipazione al voto promuovendo quelli che sono stati bravi (!) e bocciando chi non riteniamo all’altezza, lasciando spazio alla possibilità che altri possano fare meglio.

“Ricordiamoci che una Repubblica democratica è espressione dei cittadini e non dei “potenti” !”

 

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