DI CHE STIAMO PARLANDO?

Il coordinatore cittadino del PDL ha emesso un Comunicato Stampa, dal titolo ‘Il Pdl riparte a Ragusa. Una decisa riorganizzazione con il coinvolgimento di quanti vogliono partecipare al nuovo progetto’, che riporta:

Allargare a vecchie e nuove energie aprendoci alla città in base agli esigenze degli elettori;  il nuovo corso del Pdl a Ragusa incomincia a prendere corpo superando le vecchie logiche di partito con una decisa riorganizzazione ed il coinvolgimento di quanti vogliono partecipare al nuovo progetto.

Da questi presupposti ho iniziato un giro di incontri e confronti al fine di avviare tale percorso condiviso con importanti risorse che possono valorizzare ancora di più questa fase. Il primo è stato con Ciccio Barone, con il quale si è analizzata la situazione politica attuale conseguenza di scelte che non hanno giovato a nessuno con la convinzione che se alle recenti elezioni fossimo stati uniti i risultati sarebbero stati ben diversi.

Il confronto è stato proficuo visto che c’è stata piena condivisione sui nuovi intenti da mettere in atto nell’interesse a ricomporre un quadro politico del centrodestra unitario superando le divisioni e le incomprensioni del passato. Si riparte dagli sbagli ma con la determinazione di avviare un percorso semplice ma sostanzialmente efficace.

Premettendo che nulla si può e si vuole eccepire sulla persona dell’avv. Cultrera che, anzi si ritiene figura ideale a rivestire il ruolo di leader cittadino di un partito da ricostituire, intravedendo in lui oltre ai requisiti e alle qualità personali e professionali anche le doti ‘sartoriali’ per ricucire tutti gli strappi, pare prematuro procedere a una riorganizzazione senza avere stabilito dei punti fermi e senza avere prima contezza di quello che sarà, fra poco il PDL e di quello che potrebbe significare un ritorno di Forza Italia.

E’ indubbio che dovunque esiste una componente moderata, di centro e di centro destra che ha costituito il nocciolo duro di una precisa area dell’arco costituzionale, negli anni precedenti, e che, per varie motivazioni, non si è ritrovata davanti gli obiettivi su cui convogliare i consensi. Ma esiste e può ritornare a esprimere la propria voce in ambito nazionale e locale.

Si ritiene, allora, indispensabile e opportuno capire cosa sarà del PDL e cosa potrà essere una nuova Forza Italia: andranno via gli attuali dirigenti ? chi saranno gli imprenditori e manager che, pare, saranno calati dall’alto ? ci saranno figli e figliocci nelle scelte su chi deve andare via e chi deve rimanere ?

Gli elettori chiamati a rivestire il ruolo di comparsa per una edizione da Oscar del ‘figliuol prodigo’ saranno disponibili a rinunciare ad articolazione territoriale, a congressi, a tesseramento nelle forme tradizionali ?

Saranno tollerati e accettati i coordinatori regionali diretta emanazione del Cavaliere e responsabili delle nomine dei coordinatori provinciali ? Quali potranno essere le risposte di un elettorato abituato a condizioni, sia pure sulla carta o sul web, diverse ?

Una volta appurati i termini del ‘ritorno al futuro’ occorrerà verificare la situazione locale che, come evidenziato, dipenderà da quanto sarà imposto dall’alto.

Ma volendo dare per scontato , in sogno, che il cambiamento parta dalla base, prendendo per realistiche le progettazioni del PDL locale, si vuole azzardare a interpretare il pensiero di quel nocciolo duro del centro destra ragusano e in particolare di quelli che furono elettori di Forza Italia.

Sarebbe opportuno parlare prima di riorganizzazione e quindi dell’eventuale coinvolgimento di forze nuove.

Qui sale a galla un inveterato difetto della classe politica ragusana,  quello di cooptare esterni al partito prima di sfruttare e dare spazio alle forze interne, a chi da anni ha dato il proprio contributo di voto e di sostegno. Le nuove energie, se fossero vere energie, resterebbero nei loro partiti e nei loro movimenti.

Sarebbe stato opportuno procedere ad un appello interno per verificare le forze in campo e quali intendimenti e disponibilità mostrano, anche tenendo conto che si parla, secondo fonti attendibili della stampa nazionale, che certo potranno essere smentite, di nuove presenze di manager e imprenditori che saranno preferiti ai politici di varia specie la cui presenza sarebbe relegata ad un ruolo secondario, i cui requisiti dovrebbero essere: nessun trascorso politico, a parte un’accentuata tendenza per il centrodestra,  imprenditori o dirigenti di importanti organizzazioni, estranei o equidistanti, in sede locale, alle correnti che hanno lacerato, negli ultimi anni, il Pdl.

Partire dagli elementi citati per ricostituire il quadro politico del centro destra, considerate anche le ultime performance elettorali e l’incapacità, venuta a galla, di coinvolgere i propri sostenitori per le decisioni successive fatte per il ballottaggio, sembra voler imporre delle scelte che potranno, in partenza, non essere condivise.

E, dal momento che si è parlato di vecchie e nuove energie, non si comprende come non si sia pensato di coinvolgere tutte quelle forze, di partito e di coalizione che hanno fatto la storia del centro destra a Ragusa, comprendendo leader, amministratori, eletti ed esponenti fuggiti e fatti fuggire inopinatamente dal partito.

Sarebbe già tanto se la gente tornasse ad ascoltare la voce della destra, sarebbe impensabile che possa tollerare ancora errori e passi falsi.

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