DENUNCIATI ALLA POLIZIA GLI IGNOTI AUTORI DELLE INGIURIE CONTRO I VERTICI DELL’ATO

Una sorta di “strategia della tensione” messa in atto contro i vertici dell’Ato con le scritte ingiuriose su materassi dismessi nella zona alta della città, nei pressi di via Saragat, Pertini e aree limitrofe. Addirittura si dice che siano ben sei i manufatti scritti e ciò vuol significare, secondo noi, che i materassi non si trovavano li per caso, ma che siano stati portati in loco appositamente prima o dopo essere stati scritti, pare da una stessa mano. Chi può vere avuto motivo ed interesse a drammatizzare ulteriormente la già complessa vicenda della gestione della raccolta e trattamento dei rifiuti solidi urbani a Ragusa ed altrove? Difficile dare una risposta e d’altra parte questo è compito degli inquirenti che dovranno anche stabilire a chi giova un tale inasprimento della situazione atteso che le scelte importanti vanno fatte da qui a pochi giorni se è vero che i quattro sindaci che avevano presidiato la discarica di Cava dei Modicani (Ragusa, Chiaramonte, Monterosso e Giarratana) hanno “dettato” un cronoprogramma di interventi che deve essere rispettato se non si vuole acuire il problema dell’uso indiscriminato di una discarica per tutti e dodici i comuni della provincia anziché per soli quattro di essi come era nei “patti”. Il Prefetto ha dimostrato di avere ben chiari i termini della questione e il suo intervento, provvidenziale, era teso a garantire il massimo dell’ordine pubblico in un settore notoriamente in equilibrio precario ed ora un contributo rilevante e determinante lo devono dare non solo i quattro comuni “ribelli” ma anche gli altri otto sindaci e soprattutto l’Ato. Spiace che una situazione così complessa venga turbata anche dalle iniziative che qualcuno adotta come le scritte sui materassi che servono solo ad avvelenare il clima ma tutto ciò non può e non deve costituire per nessuno un alibi sul quale fondare le proprie ragioni. Adesso bisogna operare come suggerisce il Prefetto con scadenze certe e precise e con sforzi economici da parte dei Comuni adeguati agli impegni assunti in modo che né l’Ato, né alcun altro protagonista possa accampare alibi e scuse. Ragusa non deve finire come Napoli o Palermo: Ci sono le condizioni perché si proceda come ha suggerito il Prefetto perché chi cerca di svicolare da questi impegni si assume delle grosse responsabilità.

 

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