Dalle granite agli aperitivi, passando per le pizzerie: è caro prezzi a Marina di Ragusa

Una premessa doverosa: comprendiamo che di questi tempi, con l’aumento delle materie prime in generale (dal latte alla farina), tutti i ristoratori e i gestori di bar e gelaterie hanno aumentato un po’ i prezzi. E’ comprensibile, insomma, pagare 0,50 centesimi o 1 euro in più un peccato di gola.

Purtroppo, però, la situazione sembra ben diversa. Non stiamo parlando di un aumento dei prezzi “fisiologico”, piuttosto di qualcosa che va oltre. Lamentele a non finire, sui social ma anche in privato, ci arrivano da tutti gli abitanti della provincia di Ragusa che, almeno una volta a settimana, frequentano i litorali.

Spesso e volentieri, infatti, i principali avventori delle attività della nostra provincia non sono turisti disposti a spendere, ma persone che abitano nel nostro territorio e che aspettano con impazienza l’unico giorno libero della settimana per godersi qualche ora al mare.

L’accusata è, principalmente, Marina di Ragusa, ma fatta eccezione per i comuni montani, come sottolineato anche in un pezzo pubblicato su “La Sicilia”, dove i prezzi delle granite e dei gelati risultano bloccati (parliamo naturalmente di Giarratana, Monterosso e Chiaramonte), altrove la situazione è ben diversa.

Domenica. Una bella passeggiata a Marina con annesso bagno (se si ha la fortuna di trovare un parcheggio per l’auto). Una bella granita al caffè con due brioche è l’ideale per combattere il caldo. Seduti al tavolo. Tutto ottimo, niente da dire sulla qualità. Il prezzo? Dieci euro. Eh insomma, si storce un po’ il naso.

Aperitivo a fine giornata con gli amici. Un classico. Tre aperitivi (di cui uno analcolico) seduti in un uno dei tanti locali del porto e qualche stuzzicheria (focaccine, mozzarelline, olivette, fettina di salame), tutto porzionato per tre: 49 euro. E si storce il naso ancora di più.

Poi, pizza per concludere la giornata. I prezzi della pizza tutto sommato, se presa d’asporto, reggono. Nel senso che sono ancora alla portata di tutti, l’aumento è di circa un euro. Parliamo, però, di pizza d’asporto che però, ci segnalano ancora i nostri attentissimi lettori, è quasi impossibile ordinare il sabato sera: alcune pizzerie dichiarano di essere troppo piene di ordini, altre che finiscono i panetti. Tutto ciò ci rallegra, nel senso che almeno abbiamo certezza che la gente continua ancora a ordinare la pizza, ma è difficilissimo mangiarla a casa. Più facile sedersi in una pizzeria qualunque. E se è pur vedo che l’aumento è minimo, siamo nell’arco di un euro a pizza, se ci si distrae con le bevande (ad esempio prendendo birre o il vino), il prezzo rischia di lievitare in modo esponenziale. E naturalmente si paga il servizio. Siamo sull’ordine dei 18 euro a persona, con bevande, seduti al tavolo. D’asporto, i prezzi sono ancora “popolari”.

Naturalmente, e fermo restando le dovute eccezioni, parliamo di prezzi “medi” che ci sembrano un po’ troppo cari per una borgata marinara che, seppur ritenuta il centro del mondo estivo per gran parte della provincia, non è Capri. Continua a essere frequentata soprattutto da gente del posto, da persone che arrivano dalla nostra provincia che si spostano quotidianamente o occasionalmente nel fine settimana e per chi percepisce uno stipendio in Italia (e in Sicilia), si tratta di prezzi piuttosto alti.

Notizie diverse, invece, ci arrivano dal versante “modicano”. Qui, infatti, sembra che consumare un pasto veloce sia un po’ più economico. Le rosticcerie e i panifici offrono pizzette, scacce, arancine e insalate a prezzi tutto sommato ancora accettabili. A Marina di Modica, chi mangia un’insalatona in qualche locale la paga circa 4 euro, a differenza del prezzo medio dei vari bar della costa raguana dove il prezzo dell’insalatona si aggira sui 6-7 euro. Il pezzo di rosticceria, nel modicano, è 1.80, 2 euro (intendiamo arancine e scacce, giusto per un pranzo veloce). Lo ripetiamo, parliamo chiaramente di prezzi medi e non stiamo facendo di tutta l’erba un fascio: non escludiamo che vi siano anche a Marina di Ragusa bar, panifici e rosticcerie dove il prezzo sia ancora tutto sommato accettabile. Il nostro, infatti, vuole essere più che altro un invito alla riflessione da parte di tutti: operatori commerciali, gestori di locali, tutti. Libero mercato, certo. Ma a questo punto, anche libero cittadino che non deve certo essere criticato se poi decide di portarsi il pranzo da casa per evitare di essere “pelato” e al massimo acquista fuori una bottiglietta d’acqua perchè proprio non ne può fare a meno. E il gelato, se lo compra al supermercato.


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