DAL 1° LUGLIO A RAGUSA CHIUDERANNO OTTO EX UFFICI DI COLLOCAMENTO

 

L’on. Orazio Ragusa presenterà una interrogazione urgente all’assessore regionale al Lavoro per comprendere le motivazioni per cui da Palermo è stata presa la decisione di chiudere i recapiti periodici dei Centri per l’impiego. In particolare, nell’area iblea, dall’1 luglio, saranno soppresse le strutture di Scicli, Ispica, Pozzallo e Frigintini per il comprensorio di Modica, Chiaramonte, Monterosso e Giarratana per quello di Ragusa, e Comiso per il comprensorio di Vittoria. In realtà, in quest’ultimo caso, la sede risulta essere già non operativa essendo in fase di svolgimento alcuni lavori di ristrutturazione. Quindi è improbabile che possa riaprire nell’arco delle prossime due settimane. “Non è possibile – afferma l’on. Ragusa – che sull’altare della spending review continuino ad essere sacrificati i servizi territoriali essenziali per i cittadini. La soppressione di otto recapiti periodici, gli ex uffici di collocamento cittadini, è un brutto colpo a maggior ragione in un periodo come quello attuale assolutamente critico per l’occupazione. Chiederemo, dunque, alla Regione le motivazioni di queste scelte che non fanno altro se non penalizzare i cittadini già alle prese con problemi non di poco conto. Tra l’altro, vale la pena di sottolineare che i suddetti recapiti periodici, istituiti con una circolare del 1993, negli ultimi tempi, in ossequio alla necessità di attivare delle misure di risparmio concreto, erano a costo zero, o quasi, per l’Amministrazione regionale visto che l’affitto locali nonché le spese legate alla pulizia erano tutte a carico dei Comuni di riferimento. Il Centro per l’impiego doveva solo mettere a disposizione il personale. Ora, comprendiamo che, anche sulla base delle rinnovate esigenze informatiche, è stata ravvisata la necessità di centralizzare il tutto, ma non ritengo opportuno che si perdano dei punti di riferimento importanti, come questi, sul territorio. E’ quindi indispensabile che si possa procedere ad una rivisitazione di tale scelta e mantenere quantomeno in vita un recapito periodico per ogni comprensorio. Quello che accadrà, altrimenti, determinerà un ulteriore aggravio di disservizi in capo ai cittadini”.

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