DA OGGI NON SI PUO’ NEMMENO MORIRE “SERENI” A RAGUSA

Con un sindaco che pensa a tutto, un assessore con delega  e un delegato ai cimiteri  che è anche consigliere comunale, accade a Ragusa che nessuno se ne accorge che la camera mortuaria del cimitero di Ibla non è a norma e  l’unica soluzione che Dipasquale trova sulla questione è emettere un’ordinanza per chiuderla.

Complimenti signor sindaco; altro che Ragusa grande di nuovo, iniziamo a vergognarci della mediocrità di questa ex illustre città.

Da oggi non si può neanche morire sereni perché non solo manca la camera mortuaria, ma c’è anche il rischio di finire all’interno di un sacco nero di spazzatura magari non subito ma a distanza di qualche anno.

Tra l’altro apprendiamo da notizie di stampa che causa deficit di bilancio, Ragusa non ha i soldi per ristrutturare la camera mortuaria. Come siamo caduti in basso purtroppo, eppure noi del PD da tempo diciamo e denunciamo come questo sindaco ha dilapidato totalmente le casse comunali e come vedete i nodi iniziano ad evidenziarsi.

Dopo il crollo del fognolo di villa Margherita e la chiusura da oltre un anno per mancanza di fondi di viale del Fante che ha paralizzato la viabilità e l’economia di un’intera zona, adesso scopriamo che anche la camera mortuaria rimarrà chiusa perché non ci sono soldi per adeguarla alla normativa vigente.

Ma allora la domanda nasce spontanea e viene da chiedersi cosa hanno fatto sindaco e delegati per i cimiteri in questi anni? Si scoprono tombe con defunti spostati che non corrispondono, viali divelti, illuminazione votiva carente, cooperativa che gestisce i servizi cimiteriali debitrice del Comune per diverse migliaia di euro, sacchi neri per la spazzatura pieni di resti umani e per finire una camera mortuaria inadeguata.

Adesso scopriremo che la colpa è della regione e del governo nazionale che tagliano i trasferimenti agli enti locali; ma i cittadini ragusani dopo aver ricevuto a casa le bollette dell’acqua e della spazzatura di certo capiranno che Dipasquale ha più che recuperato  i tagli che il suo presidente Berlusconi ha operato,mettendo le mani nelle tasche dei contribuenti

L’appello che rivolgiamo al sindaco è quello di pensare un po’ di più ad amministrare la città e un po’ di meno a litigare con i suoi amici di partito solo per posizionamenti politici interni che di certo non interessano a nessuno.

 

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