Da Milano a Ragusa. Una pazza idea, una cena mancata e una visita a palazzo. Così il Teatro Donnafugata ha conquistato l’Accademia Teatro alla Scala. I retroscena svelati dal ragusano Gianni Bocchieri

LA “PAZZA IDEA” ANDATA IN PORTO DOPO UNA CENA MANCATA E UNA VISITA A PALAZZO. COSI’ E’ NATA LA STRAORDINARIA COLLABORAZIONE TRA L’ACCADEMIA TEATRO ALLA SCALA DI MILANO E IL TEATRO DONNAFUGATA DI RAGUSA IBLA. RETROSCENA SVELATI DAL RAGUSANO GIANNI BOCCHIERIDIRETTORE DEL DIPARTIMENTO FORMAZIONE DELLA REGIONE LOMBARDIA, FAUTORE DELL’INCONTRO CHE HA POI PORTATO ALL’IMPORTANTE PROGETTO CULTURALE.

La prima sarà l’11 aprile. Poi due repliche, il 12 e 13 aprile. Ragusa torna nuovamente alla ribalta nazionale ospitando all’interno del Teatro Donnafugata di Ibla, un nuovo spettacolo portato in scena dall’Accademia Teatro Alla Scala di Milano, ovvero “L’Elisir d’amore”, opera lirica di Gaetano Donizetti. Una collaborazione, quella tra teatro ibleo e accademia milanese, che ha visto il pesante zampino del ragusano Gianni Bocchieri, direttore del Dipartimento Formazione della Regione Lombardia. 

Ma come è nata questa collaborazione? 

“Con il nostro spirito di adattamento, noi, siciliani-milanesi, siamo diventati devoti a Sant’Ambrogio e lo siamo ancora di più se riusciamo a festeggiarlo in Sicilia non appena ci consente di fare un bel ponte con la sua combinazione con la festa dell’Immacolata Concezione – spiega Gianni Bocchieri – Nel 2016, il fondatore del rito ambrosiano volle dare almeno due segni della sua benevolenza: il 7 dicembre cadde di mercoledì e il lungo ponte fino alla domenica portò a Ragusa molti ospiti milanesi.

Ricordo che proprio il giorno di Sant’Ambrogio, al mattino presto, la direttrice dell’Accademia del Teatro alla Scala mi mandò un messaggio con cui mi chiedeva consigli su qualche ristorante di Modica. La richiesta non nasceva a caso. L’estate prima era venuta a Ragusa ed aveva avuto il dubbio fossi ragusano, nonostante lavorassi in Regione Lombardia, percorrendo la via Capitano Bocchieri, con lo sguardo all’insù a guardare la cupola del Gagliardi così simile al “cupolone” romano.

Invece di rispondere con un messaggio, senza rendermi nemmeno conto che fosse mattino presto la chiamai e le imposi di venire a cenare a Ragusa. La telefonata successiva fu all’avvocato Scucces per chiedergli di riservare a Luisa Vinci una visita a Palazzo Donnafugata, passaggio obbligato di ogni ospite illustre del nostro territorio. Non avrei mai pensato che a Ragusa avessimo una dimora di così alto pregio. Trasuda bellezza e cultura ad ogni sguardo. Bisognerebbe istituire un premio speciale per l’avvocato Scucces per tutto quello che ha fatto per Ragusa.

La visita della dottoressa Vinci è stata magistralmente condotta da Vicky Di Quattro, fino al finale nel bellissimo Teatro. Vicky ha ammaliato la direttrice dell’Accademia fino al punto da suscitarle la “pazza idea” di coniugare il piccolo palcoscenico ibleo con la tradizione culturale del grande Teatro milanese, marchio del made in Italy apprezzato in tutto il mondo. Che potessi restarne ammirato nella mia continua condizione di sospensione tra Milano e Ragusa, era cosa semplice e banale. Ma che lo sia stata Luisa Vinci che ha portato i giovani dell’Accademia Teatro alla Scala in tutto il mondo, mi è subito sembrato qualcosa di eccezionale. Il resto del connubio è stato perfezionato dalla stessa Vicky che ha saputo instaurare con Luisa Vinci una proficua collaborazione, oltreché ad una bella amicizia”.

Una bella storia che rappresenta la proverbiale ospitalità iblea. Adesso una nuova scommessa culturale. 

“L’esordio della collaborazione avvenne con il Barbiere di Siviglia che si è incastonato nella tappa ragusana del tour Panorama Italia, impreziosendone i contenuti – evidenzia ancora Bocchieri – Quei giorni del 2017 sono stati giorni importanti, pieni di fermento: Ragusa si è mostrata in tutto il suo splendore.

Era appena stato eletto un nuovo presidente di Regione, che proprio a Ragusa ha fatto la sua prima uscita pubblica e stava per partire la competizione elettorale per il nuovo Sindaco che ha poi visto vincere Peppe Cassì. Sicuramente, il suo migliore esordio è stato quello di confermare la vicinanza dell’istituzione comunale all’importante attività di Vicky e Costanza Di Quattro e di Clorinda Arezzo, perché tutti i ragusani, tutti quelli che amano Ragusa dovrebbero essere loro riconoscenti”.

Un progetto culturale ampio quello avviato dal Donnafugata. Che ne pensa?

“Ne penso molto bene. Il Teatro Donnafugata non è solo un luogo pieno di energie come possono i luoghi che ospitano eventi importanti. Sta anche diventando sempre di più un punto di irradiazione culturale, capace di valorizzare l’intera Ibla se solo si pensa a cosa è il format di “3 drammi 3” oltre ad essere una geniale risposta iblea alle rappresentazioni classiche siracusane di inizio estate. Resto convinto che Ragusa possa crescere soprattutto con l’investimento in cultura, nonostante sia meno ottimista rispetto a qualche anno fa sulla sua capacità di sfruttare appieno i tre fattori che dovrebbero farle spiccare il volo: essere patrimonio Unesco, l’aeroporto di Comiso ed il Montalbano televisivo”. 

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