È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CROCETTA VOLA ALTO
25 Lug 2013 15:07
Come tutti i personaggi scoppiettanti e fantasmagorici, Rosario Crocetta è destinato, per la vita, ad essere seguito da una processione in doppia fila: da una parte gli estimatori, quelli che vedono in lui il cambiamento, il rinnovamento, la trasparenza, la lotta concreta ai poteri forti. Dall’altra quelli che non si fanno impressionare dagli annunci roboanti, dalle nomine ad effetto, dalle minacce, tutte cose che, spesso, si traducono, almeno in apparenza, in un nulla di fatto. Capiterà, come nelle lunghe processioni, che qualcuno si sposterà da un lato all’altro, ma questo è cosa fisiologica, considerati i tempi.
I denigratori sembrano più numerosi ma sono solo quelli che fanno più baccano, della serie can che abbaia non morde. C’è chi si lamenta per il cantante, chi per lo scienziato, chi per la segretaria, ma poi sono tutti proni al potere, perché quando c’è da beccare qualcosa non si guarda al mestiere. I più raffinati cercano di rimodulare in chiave moderna le parole di un grande siciliano come Sciascia, parlano di “professionisti dell’antimafia 2.0”, ma la velata accusa gli si ritorce contro, in quattro e quattr’otto, con la spicciola constatazione che questi sì sono attacchi mafiosi.
Il fatto è che chi si sporge in così arditi tentativi, non ha nemmeno letto bene Sciascia, perché lo scrittore parlava di un sindaco che per sentimento o per calcolo cominci ad esibirsi, in interviste televisive e scolastiche, in convegni, conferenze e cortei, come antimafioso: anche se dedicherà tutto il suo tempo a queste esibizioni e non ne troverà mai per occuparsi dei problemi del paese o della città che amministra, si può considerare come in una botte di ferro. Magari qualcuno molto timidamente, oserà rimproverargli lo scarso impegno amministrativo; e dal di fuori. Ma dal di dentro, nel consiglio comunale e nel suo partito, chi mai oserà promuovere un voto di sfiducia, un’azione che lo metta in minoranza e ne provochi la sostituzione? Può darsi che, alla fine, qualcuno ci sia: ma correndo il rischio di essere marchiato come mafioso, e con lui tutti quelli che lo seguiranno.
E poi Crocetta vola alto: prendete la sua venuta in Provincia di Ragusa, tutta un’altra cosa, un attacco a tutto campo. Interessamenti concreti e recepimento di fondi europei per tutto e per tutti.
A Vittoria il primo colpo d’ala, cosa è questa Alitalia, che lavoro fa ? La compagnia aerea la troviamo in casa, l’Ast non si occupa di trasporti ? Aerei non c’è scritto, ma oggi fra noleggio e leasing, come abbiamo visto a Messina, anche un comune cittadino si può mantenere l’auto come quella di Berlusconi. Per il resto mercati, piscine, lungomare e curve della strada di Comiso sono sciocchezzuole. Trovatemi qualcuno che ha avuto da eccepire qualche obiezione, né fra gli assessori, né fra i politici, né fra i giornalisti.
Addirittura era dai tempi di Guarnaschelli che non si parlava di Casinò, ma no a Taormina, quello è scontato, invece Falconara e Donnafugata. Anche per questo nessuna obiezione.
A Comiso per l’aeroporto manco a prendere l’argomento, a parte il fatto che si sa chi ha fatto arrivare Ryanair, per sicurezza si parla di ferrovia e si mettono a tacere anche i più scettici.
Ci sono i dipendenti della Provincia che non credono nel verbo Presidenziale ? voilà, anche per loro una certezza, se non viene incontro Letta, ci teniamo a vita i Commissari, un augurio per qualcuno, la stirpe andreottiana sopravviverà agli eventi.
E poi l’arrivo a Ragusa, da Festival del cinema, parata da red carpet, sfilata di auto blu, rassegna di bellezza ed eleganza, vitalità e gioia di vivere, discreta esibizione di borse di Chanel davanti a schiere di indigenti e formatori senza stipendio. Vale per tutti solo l’erogazione delle somme arretrate per la formazione.
Anche in questo caso, le altre cose, sciocchezzuole. E’ normale che gli estimatori superano, e di molto, i denigratori. Ci mancano i cori da stadio ad ogni apparizione del ‘santissimo’.
Ma qualcuno ancora ci tenta: sono quelli del PD, che, come ha detto appunto Rosario, l’Italia e la Sicilia affondano nella merda della disoccupazione e della distrazione dei fondi per la comunicazione la formazione, ma questi pensano al Megafono.
E non sanno nemmeno come girarla: Rosario Crocetta è uno assai colto, poliglotta, ma impastato più di esperienza e amore per la bellezza in tutte le sue forme, anche astratte, che non uno intriso di profonda cultura, ma gli fanno tirare fuori una frase ad effetto, della quale pochi politici in Italia, forse, hanno contezza: “Non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo“, che pronunciò Pio VII all’ufficiale napoleonico che gli intimava di cedere i territori dello Stato Pontificio alla Francia.
Meschini tentativi di obbligarlo alle catene di partito, senza aver il coraggio di un diktat ma aprendo a possibili e potenziali accordi, dopo aver, in ritardo, tralasciato la misera strategia di tirare fuori supposte morosità nei confronti del partito. ‘Persinu i muli e cercano i capistri’
Lo hanno fatto divertire alle regionali, un po’ meno ma sempre divertimento è stato, alla nazionali, ha fatto di tutto per le amministrative, ora gli dicono che il Megafono non può e non deve esistere.
Dice Crocetta: “Decida Epifani, ma il Megafono non molla, non tace e soprattutto non si delegittima il rappresentante del popolo siciliano, eletto dai siciliani. Non consentirò a nessuno di umiliare la Sicilia e i colori della sua bandiera. Ancora una volta la Sicilia risulta incomprensibile a Roma e ancora una volta si continuano a fare gli errori di sempre. Non mi piegherò”.
Pensare a come finirà è un rompicapo, ma sicuramente Crocetta volerà alto, tanto che per Comiso non ci sarà bisogno di cercare altre compagnie aeree.
Il PD è ingabbiato in una spirale triangolare di sospetti, indagini e corruzione che sta erodendo quello che resta del partito di una volta, da Trapani a Messina passando per Agrigento, non si può permettere di rompere con chi è stato determinante nel recupero delle amministrative, con chi ha contribuito a conquistare città come Catania.
Qualcuno teme che Megafono diventi una struttura antagonista, resta il fatto che l’opposizione al Megafono è condotta da uno come Crisafulli di Enna, mentre dalla parte di Crocetta c’è gente come Bianco di Catania. Senza dire che, volando in alto, si possono vedere scenari più ampi, tali da stringere alleanze con gente come Renzi o come Letta per spartizioni territoriali di non poco conto.
Alla fine, quando si trova alle strette, Crocetta parla di questione morale, fa cenno a Berlinguer e pochi sono i grado di opporre argomentazioni valide.
Ma la pace è destinata a scoppiare, perché Megafono ha bisogno della struttura del PD e il PD, in questo momento, ha bisogno di un sostegno ‘morale’.
Senza dire che nell’attuale scenario, se i controllori di volo gli trovano qualche corridoio favorevole, va a finire che Comiso diventerà per Rosario Crocetta solo un aeroporto di periferia, buono solo per il week end a casa.
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