COSENTINI: NO CON FORZA AL PIANO PAESISTICO

“Diciamo no, e con forza, a provvedimenti che ingessano il territorio. Provvedimenti di cui non sentiamo il bisogno anche perché, al contrario di quanto sostenuto dal Governo regionale, assolutamente non concertati con i soggetti portatori di interesse della nostra area, a cominciare dagli enti locali”. E’ categorico il vicesindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini, nella qualità di esponente provinciale dell’Udc, nel bocciare le procedure seguite per l’adozione del piano paesistico. “Una penalizzazione tout court per la provincia di Ragusa – afferma Cosentini che detiene la delega allo Sviluppo economico in seno al Comune capoluogo – che sembra figlia di una politica ambientale strettamente correlata alla logica del “no a prescindere”, quella stessa logica che tanti danni, a volte anche irreparabili, ha già contribuito a creare nel nostro Paese. Ma come, eravamo tutti pronti per fornire il nostro contributo, per chiarire quali avrebbero potuto essere le modifiche da apportare, e, nel frattempo, come se tutto fosse stato fatto in gran segreto, con atteggiamenti da società segrete, si approvava il piano paesistico senza darne tempestiva comunicazione al territorio in attesa? Non solo, questo strumento, che così com’è non potrà giocoforza garantire alcuno sviluppo territoriale, è stato presentato come se fosse il frutto di una concertazione di ampio respiro con la provincia di Ragusa. Come si fa ad affermare una cosa del genere quando tutti sanno il tenore delle prese di posizione espresse al riguardo? E’ precipuo compito delle istituzioni locali fornire delle garanzie specifiche sull’onda della crescita da garantire, a maggior ragione in un periodo critico come quello attuale. Non possono essere accettati modelli di sviluppo che, come in questo caso, non sono affatto condivisi dal territorio. E’ chiaro che anche il Comune di Ragusa, in testa il sindaco Nello Dipasquale, sta operando, assieme agli altri soggetti che hanno formato questo fronte comune, alla predisposizione di un ricorso che possa annullare tutte le procedure fin qui avviate. Abbiamo troppo rispetto dei nostri imprenditori economici, della nostra gente, affinchè non si intraprenda un percorso del genere tendente a far ripartire di nuovo il confronto su un piano di assoluta parità. A bocce ferme dovranno essere individuate le linee strategiche più adatte tenendo conto della consistente antropizzazione esistente in provincia di Ragusa, facendo sì che questo piano non venga calato dall’alto, com’è avvenuto, ma possa essere una reale espressione di ciò che davvero esiste nei nostri ambiti locali. Faremo sentire la voce della nostra protesta sino a quando non sarà invertita la direzione”.

 

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