COSA ACCADE SE IL COMUNE VA IN DISSESTO?

Il consigliere comunale, Guglielmo Scimonello, del Movimento politico-culturale “Il Megafono” di Scicli, interviene con una nota stampa sugli strali polemici che reiteratamente vengono lanciati dai partiti e movimenti politici all’indirizzo dell’Amministrazione comunale ed in particolare dei dieci consiglieri comunali che con senso di grande responsabilità e una visione coerente nei confronti della città di Scicli, hanno votato durante la seduta consiliare del 9 settembre u.s. – anche se a malincuore – l’introduzione del balzello: ‘Tasi’. Scelta importantissima – anche se antipopolare – che, di fatto, ha aperto la strada della speranza per evitare il dissesto finanziario del Comune di Scicli.

Intanto cerchiamo dì capire cosa accade in caso di dissesto finanziario dell’Ente?

Nel momento in cui viene dichiarato il dissesto del comune, sindaco, giunta e consiglio resterebbero in carica ma verrebbero coadiuvati da una commissione espressamente designata dal Ministero degli Interni. La commissione si occuperebbe del disavanzo pregresso, mentre l’amministrazione gestirebbe il bilancio “risanato”. L’Ente dissestato è tenuto ad approvare un nuovo bilancio, basato principalmente sull’elevazione delle proprie entrate al livello massimo consentito dalla legge, vale a dire che tutte le tasse comunali (IMU, addizionale comunale, TARSU, oneri di urbanizzazione e canoni o diritti) saranno aumentate il più possibile fino ad arrivare al tetto massimo consentito dalla legge, basato, inoltre, sul contrasto all’evasione e sul contenimento di tutte le spese. Invero, l’ipotesi di un eventuale dichiarazione di dissesto, in breve tempo, è parsa ai “consiglieri responsabili” una negatività -da evitare ad ogni costo- al fine di non essere costretti pedissequamente ad emanare provvedimenti così impopolari. Così è stato deciso con fermezza di scegliere “il male minore” per il bene della comunità sciclitana, adottando la nuova imposta comunale ‘Tasi’, istituita dalla legge di stabilità 2014, che riguarda i servizi comunali rivolti alla collettività, come ad esempio la manutenzione stradale o l’illuminazione comunale.

“Se dobbiamo pagare pegno – dichiara il consigliere del Megafono, Guglielmo Scimonello – per questo balzello necesssario ma ‘impopolare’, evitando al paese la sciagura del commissariamento, che avrebbe rappresentato di sicuro per gli sciclitani un salasso in termini di tasse comunali, “noi consiglieri responsabili”, lo sconteremo ben volentieri, convinti più che mai, di aver agito esclusivamente per il bene della nostra comunità. Applicando la cosiddetta “teoria del male minore”, scegliendo il “minore” attraverso l’istituzione della ‘Tasi’… per evitare i guai del “maggiore” rappresentato dal commissariamento dell’Ente comunale”.

Intanto, al fine di evitare inutili strumentalizzazioni è arrivato il momento di fare chiarezza e, quindi, informare l’intera cittadinanza che la tassa sui servizi indivisibili, sottoposta al Consiglio comunale e votata lo scorso mese di settembre per di più all’ultimo minuto, il consigliere comunale de “Il Megafono”, Guglielmo Scimonello, ha presentato un ordine del giorno -votato all’unanimità dei presenti- con la ferma intenzione di inserire nel Regolamento del tributo comunale, alcune variazioni che consentiranno di rendere meno pesante il fardello della ‘Tasi’.

“Abbiamo impegnato – termina il consigliere Guglielmo Scimonello – l’amministrazione comunale al fine di garantire per il prossimo anno, le detrazioni e le esenzioni della ‘Tasi’, legate al reddito familiare e con un preciso profilo di regole locali che il Comune deve consentire attraverso le agevolazioni, per aiutare le famiglie numerose e in condizioni economiche disagiate”.

 

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