Corruzione e gare truccate a favore dell’Ast: 9 misure cautelari

Corruzione e reati contro la pubblica amministrazione nella gestione di un’azienda partecipata dalla Regione siciliana, l’Azienda siciliana trasporti. Eseguite 9 misure cautelari che assestano un duro colpo al vertice della societa’. E’ stata denominata “Gomme lisce” l’operazione dei finanzieri del Comando provinciale di Palermo che hanno eseguito l’ordinanza emessa dal gip su richiesta della procura nei confronti di 9 persone.

Al centro del sistema ci sarebbe, secondo chi indaga, il direttore generale dell’azienda, Andrea Fiduccia, finito agli arresti domiciliari. Altre otto persone sono destinatarie di interdittive della durata di un anno (sospensione dall’esercizio di un pubblico ufficio o servizio e divieto di contrattare con la pubblica amministrazione). Gli indagati, in totale 16, sono indiziati a vario titolo dei reati di corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, turbata liberta’ degli incanti, turbata liberta’ del procedimento di scelta del contraente, falsita’ ideologica in atto pubblico, frode nelle pubbliche forniture e truffa aggravata ai danni dello Stato.

Le indagini, condotte dagli specialisti del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo – Gruppo Tutela Spesa Pubblica, hanno riguardato la societa’ interamente partecipata dalla Regione siciliana che svolge il servizio di trasporto pubblico locale, sia a livello urbano sia interurbano. Gli inquirenti ipotizzano una gestione societaria privatistica da parte dei vertici aziendali che avrebbero violato le norme di trasparenza pubblica e colluso con i referenti di alcune imprese, turbando diverse procedure di appalto, tra cui quelle per l’acquisto di pneumatici, a danno di altri possibili fornitori; l’approvvigionamento di autobus aziendali, attraverso l’artificiosa rappresentazione delle condizioni giustificanti il ricorso alla procedura negoziata; l’affidamento del servizio di revisore contabile e la fornitura di servizi per le fasi di startup di una compagnia aerea.

Nel corso delle indagini, inoltre, emergerebbero condotte corruttive nei confronti del direttore generale dell’azienda, il quale, secondo quanto ipotizzato, avrebbe conferito illecitamente l’incarico di revisore contabile a un professionista, il quale, in cambio, avrebbe omesso la rilevazione di irregolarita’ contabili in grado di inficiare l’attendibilita’ dei bilanci della societa’ pubblica; in cambio di vantaggi, tra cui la promessa dell’assunzione di propri familiari, avrebbe commesso atti contrari ai doveri del proprio ufficio, tra cui la predisposizione di una procedura di gara per la fornitura di servizi per lo startup di una compagnia aerea, del valore di 2.150.000 euro, al fine di consentirne l’aggiudicazione a una societa’ appositamente individuata grazie a requisiti “ritagliati su misura”.

Durante le indagini, infine, sarebbero state riscontrate un’ipotesi di truffa aggravata in danno dell’azienda pubblica commessa dai referenti della societa’ aggiudicataria del servizio di bigliettazione elettronica, del valore complessivo di 3,2 milioni di euro, attraverso l’utilizzo di documentazione falsa al fine di simulare il possesso dei requisiti previsti nel bando; una frode in pubbliche forniture nella somministrazione di lavoratori a tempo determinato da parte dell’agenzia di lavoro interinale aggiudicataria dell’appalto del valore complessivo di 6 milioni di euro, in quanto le assunzioni sarebbero state influenzate da logiche di natura politica piuttosto che dalle effettive necessita’ aziendali.

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