Ragusa, infermieri in fuga dall’ospedale: su 17 operatori, 15 hanno chiesto il trasferimento. La denuncia del sindacato

All’ospedale Giovanni Paolo II di Ragusa si sta verificando una situazione critica con la fuga di infermieri dal blocco operatorio. Su 17 operatori sanitari, ben 15 hanno richiesto il trasferimento presso altre unità operative. Questa è la denuncia il sindacato Nursind. Questo esodo, denunciano i sindacati, è stato causato dalla mancata risposta alle problematiche segnalate dai lavoratori al direttore sanitario ad interim, Giuseppe Cappello, e al direttore del coordinamento sale operatorie, Stefania Zingali, dal 2019.

La denuncia dei sindacati

Giuseppe Savasta, segretario provinciale del Nursind, ha dichiarato che la decisione è stata sofferta. Nonostante il grande spirito di sacrificio e abnegazione mostrato dagli infermieri, la situazione è diventata insostenibile, mettendo a rischio l’assistenza ai pazienti. Nel corso degli anni, il carico di lavoro è aumentato notevolmente con l’aggiunta di nuove branche chirurgiche come gastroenterologia e ginecologia, oltre alle già presenti chirurgia, urologia e senologia. Tuttavia, questo aumento del lavoro non è stato accompagnato da un incremento del personale, anzi, cinque unità infermieristiche sono state trasferite altrove.

Ad aprile, gli infermieri avevano incontrato il direttore sanitario per discutere delle criticità, ma invece di risolvere i problemi, la situazione è peggiorata. Sono state aggiunte nuove procedure mediche al blocco operatorio, come i Leep e le biopsie prostatiche, solitamente eseguite in sala parto e nell’ambulatorio di urologia. Savasta ha sottolineato il paradosso della situazione e il preoccupante silenzio delle autorità responsabili.

La situazione è ulteriormente peggiorata: per coprire i turni di reperibilità, la coordinatrice infermieristica è stata inserita nei turni di reperibilità, con 10-14 turni mensili dal gennaio 2024. Inoltre, i colleghi del blocco parto hanno visto aumentare il loro già pesante carico di lavoro, rendendo ancora più difficile la gestione dei turni mattutini, pomeridiani e notturni. Il Nursind ha richiesto un incontro urgente con il commissario straordinario per affrontare questa emergenza.

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