Corfilac: l’incertezza continua. I candidati sindaco a confronto

“La vicenda del CoRFiLaC continua ad alimentare incertezza per i lavoratori del centro di ricerca e anche per il tessuto produttivo del territorio ibleo. Una ferita aperta che nessuno sembra intenzionato a sanare”. Lo ha dichiarato il candidato sindaco Sonia Migliore, nel corso del confronto tra i candidati svoltosi questa mattina presso lo stesso Consorzio. “I circa 40 lavoratori – ha spiegato a margine Migliore – negli ultimi cinque mesi non hanno percepito lo stipendio; l’annunciato finanziamento regionale che avrebbe dovuto risolvere diversi problemi sarà molto inferiore di quanto previsto e non potrà essere sufficiente a garantire la piena attività del Consorzio; lo statuto dell’ente è scaduto e andrebbe aggiornato alle norme vigenti e, infatti, per la seconda volta consecutiva il Corfilac si è salvato dalla chiusura grazie a una proroga, che durerà fino a dicembre 2018. Cruciale la questione della presidenza che, secondo legge, spetterebbe alla Regione che è primo ente finanziatore, mentre lo statuto in vigore riserva la presidenza all’Università di Catania. Inutile sottolineare che con la presidenza alla Regione sarebbe più semplice risolvere molti dei problemi finanziari. Inoltre, fino ad oggi, alcuni impedimenti burocratici hanno impedito di poter fare anticipazioni di cassa per far fronte agli emolumenti e alla spesa corrente. Questa è la fotografia attuale di un Consorzio la cui attività, fino a non molti anni fa, era di assoluta eccellenza in tutta la Sicilia e che adesso viene svolta dai dipendenti praticamente a proprie spese”.
“Nonostante tutto – racconta ancora Migliore – i lavoratori continuano a portare avanti la mission: promuovere e valorizzare le produzioni lattiero-casearie tradizionali del nostro territorio. Ma, in queste condizioni, quanto ancora potrà durare? Sorgono, dunque, alcune domande: fino a che punto l’Università di Catania intende far valere le proprie rivendicazioni, considerato che in caso di disaccordo con il socio Regione il Consorzio andrebbe a chiudere? Cosa ha fatto o sta facendo l’amministrazione Piccitto per far sì che alla città non venga sottratta una così importante risorsa come questo centro di ricerca di eccellenza? Esistono o no, ed eventualmente chi le avrebbe avanzate, proposte per il nuovo statuto? In caso queste ultime esistessero, a che punto è il confronto tra le parti? Per quanto ne sappiamo al momento è tutto fermo”.
“Per l’importanza che riveste un ente come il Corfilac – ha detto Migliore durante il confronto rivolgendosi ai lavoratori – penso che un ruolo determinante lo debba svolgere anche l’amministrazione cittadina che, se veramente ha a cuore la faccenda, ha il dovere di attuare ogni tipo di politica per risolverne i problemi. Non mi pare che i pentastellati si siano mai spesi in tal senso. Inoltre – ha concluso – non basta semplicemente conoscere una situazione perché se ne è letto un resoconto dalla carte, prodotte della burocrazia, è necessario anche ascoltare la base, in questo caso i dipendenti, e conoscerne le istanze per raccogliere suggerimenti e idee. Solo così un amministratore può aver il quadro competo di un problema e tentare di risolverlo”.
E sull’argomento si registra la nota del candidato sindaco 5 stelle, Antonio Tringali che dice: ““Il Corfilac è una realtà d'eccellenza per il nostro territorio. E va rilanciata con ogni sforzo. Oggi ho
incontrato il presidente e i dipendenti, che hanno promosso un confronto con i candidati sindaco.
Ritengo che bisogna inserire il Corfilac nel contesto territoriale, a servizio del settore zootecnico
locale e con più funzioni per aumentarne l'indipendenza economica, contando sempre comunque sul
sostegno economico pubblico. Ovviamente si tratta di un percorso di medio-lungo periodo. Bisogna
coinvolgere direttamente gli allevatori e i produttori. Altrimenti si rimarrà, come purtroppo avviene
a causa delle scelte scellerate di tutti i governi regionali che si sono succeduti, sempre subordinati a
scelte che non dipendono dal territorio. Il Comune c'è sempre stato tra chi ha dato il suo contributo
e sempre ci sarà. Bisogna partire dal rapporto, stretto, con l'economia e la produzione del territorio”.

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