COOPERATIVE LOCALI: ESEMPIO DI VIRTUOSISMO

Il ventennale della legge 381 del 1991 coincide con i 15 anni di vita del Consorzio “La Città solidale” di Ragusa. Notiamo come venti anni siano tanti per una normativa di così ampia portata. Questo ed altro si discuterà nel dibattito di giorno 2 e 3 dicembre in occasione del Seminario sull’economia sociale e sul ruolo della cooperazione nei processi di sviluppo che  avrà come tema: “Ruolo dell’economia sociale nei processi occupazionali e di sviluppo sostenibile”.

La normativa si è rivelata indispensabile per l’organizzazione del mondo delle cooperative sociali, realtà che troviamo operativa a Ragusa per migliorare i servizi offerti dalle oltre 20 cooperative associate. “La cooperazione in Italia ed anche in questa provincia rappresenta la parte sana dell’economia.– spiega Aurelio Guccione, presidente del consorzio La Città solidale –Un ruolo fondamentale che anche il neo ministro Mario Monti ha sottolineato in più interventi appellandosi all’economia reale che si misuri con la produzione come antidoto contro la crisi. In tal senso le nostre cooperative del Consorzio rappresentano un esempio di virtù e di servizio. Passiamo dall’assistenza ai disabili ed agli anziani, all’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati”. Per il presidente Guccione è del tutto condivisibile la linea del nuovo Governo.

“E’ giusto che si torni a parlare di lavoro a tempo indeterminato. – conferma – Finora abbiamo sentito infiniti discorsi sulla flessibilità che, purtroppo, si è trasformata solo in precariato. La mobilità è un principio che oggi deve essere preso in considerazione, ma occorre farlo in un mercato del lavoro che dia garanzie di continuità. Oggi, a mio avviso, la cooperazione assolve al suo ruolo di mutualità e di creazione di lavoro certo per i suoi soci. Se non lo fa è bene che inizi a farlo al più presto. – continua-  Alcune cose devono essere cambiate ma soprattutto deve cambiare il modo che ha una certa politica di intendere i servizi sociali. – conferma Guccione – Un settore così delicato non può in nessun caso diventare strumento di clientelismo di basso livello. Abbiamo assistito troppo spesso al proliferare di borse lavoro intese come surrogato dei sussidi. Non è più possibile seguire questa strada. Dobbiamo essere tutti più virtuosi per radicare nel territorio quelle esperienze sane e propedeutiche alla nascita ed alla crescita di una economia civile e del benessere comune. L

e cooperative, in tal senso, non possono dipendere solo dall’Ente pubblico ma devono imparare a ragionare in termini imprenditoriali allargando la propria base sociale ed essere più credibili anche in termini economici. Dobbiamo pensare al lavoro reale e non cedere alle lusinghe della speculazione e dell’opportunismo politico”. Ricordiamo che l’iniziativa di giorno 2 e3 dicembre è organizzata con il Centro Europe Direct del Comune di Ragusa e con il coinvolgimento diretto del Coordinamento delle Politiche Comunitarie del Comune di Ragusa. Oltre al Comune di Ragusa hanno aderito la Provincia Regionale di Ragusa, la Diocesi di Ragusa, la Camera di Commercio, Confcooperative, il Consorzio Nazionale di cooperative sociali Gino Mattarelli e dell’Agenzia di Lavoro Sociale Mestieri. 

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