CONTRO LE TASSE, QUASI, UNA SOLA OPPOSIZIONE

Le opposizioni, molte delle quali unite sotto lo stesso vessillo in campagna elettorale, si sono mosse, finora come una mandria di cavalli da competizione, messa a riposo nello stesso tenimento ma liberi di spaziare a piacimento. La distinzione in nove gruppi diversi ha permesso di ottenere diversa visibilità, in conferenza dei capigruppo, nelle commissioni, durante le sedute del Consiglio Comunale.

Per quel poco che è stato fatto le singole identità si sono amalgamate nel vano tentativo di superare l’ostacolo dei numeri della maggioranza, di fronte ai quali sono emerse, in tutta la loro triste realtà, la sciagurata scelta di lasciare il pieno degli scranni consiliari al Sindaco vincente e l’evidenza che, senza numeri, è limitato ogni spazio di manovra.

Con la sola esclusione dei rappresentanti del PD, che avranno deciso di fare una opposizione diversa, i rappresentanti degli altri otto gruppi consiliari di minoranza – mancava Morando del Movimento Civico Ibleo, ma pare abbia dato ampia condivisione all’iniziativa – hanno convocato la stampa per ribadire la comune contestazione all’azione dell’amministrazione sulla fiscalità locale e alla strategia di non considerare nessun apporto delle minoranze al dibattito politico e alle scelte proposte dalla Giunta.

La prima azione corale, di gruppo, per dei consiglieri che ci tengono a conservare ognuno la propria identità, per quanto i 6/8 facevano riferimento, fino alle elezioni, alla stessa coalizione.

Maurizio Tumino del PDL, Mario Chiavola di Megafono, Sonia Migliore dell’UDC, Giorgio Mirabella di Idee per Ragusa, Giuseppe Lo Destro di Ragusa Domani, Elisa Marino del gruppo misto, Angelo La Porta di Territorio hanno voluto singolarmente esprimere il proprio dissenso, anche a nome delle forze politiche di appartenenza, verso un’azione amministrativa che giudicano caratterizzata solo dall’esigenza di fare cassa per motivi non ancora ben definiti, con una visione generale della guida della città che non condividono e con un appesantimento della pressione fiscale che avrà, inevitabilmente, anche nel breve periodo, una forte influenza recessiva sulle condizioni economico-sociali della collettività ragusana.

Mentre Maurizio Tumino, nell’introdurre l’incontro, ha parlato sinteticamente di maggioranza sorda e prevaricatrice, Sonia Migliore è stata un fiume in piena, parlando di una sola opposizione contro la questione tasse in una situazione economica drammatica. In soli 5 mesi l’amministrazione ha aumentato la pressione fiscale di circa 120 euro a persona che, per una famiglia di quattro persone, equivale ad un salasso di circa 500 euro.

Non è vero che la TARES doveva essere adottata obbligatoriamente, è solo frutto di una politica ragionieristica, a fronte di nessun intervento di recupero su evasione ed elusione.

Secondo il consigliere UDC, le opposizioni sono state mortificate e, per motivazioni politiche, non si è tenuto conto di nessuna istanza, nei riguardi di alcune delle quali, fra l’altro, sono stati espressi pareri puramente discrezionali, in netto contrasto con decisioni che, in altri comuni, avevano valutato positivamente le stesse proposte. Ci sarebbe stata la volontà di rendere iniqua la tassazione che si sarebbe anche potuta modulare sui redditi. In ogni caso si è trattato di una patrimoniale bella e buona.

Giorgio Mirabella ha lamentato le tante bugie dette in campagna elettorale e l’atteggiamento di netta chiusura anche verso anziani e disabili, che pare pilotato dall’alto, tanta è l’indifferenza di fronte ad ogni proposta delle minoranze.

Peppe Lo Destro ha voluto considerare i grossi limiti di una operazione finanziaria che prevede opportunità di riduzioni non sfruttabili, ha considerato che, se il bilancio fosse stato approvato in tempi più normali non si sarebbe stati sottoposti alla nuova normativa, come del resto non sarebbe stato possibile attingere ai fondi stanziati per Ibla. Canonica la sua conclusione: “Mio Dio, perdonali perché non sanno quello che fanno !”.

Elisabetta Marino ha voluto essere estremamente sintetica e si è detta rassegnata, considerando che alla fine, sarà il Sindaco ad assumersi le responsabilità di un atto pesante nell’attuale situazione economica. Resta maggiormente colpita dalla mancanza assoluta di rispetto da parte dei consiglieri di maggioranza.

Angelo La Porta ha parlato di una amministrazione che vuole risanare le casse comunali, impoverite dai minori trasferimenti, imponendo nuove tasse, colpendo anche fasce deboli e disagiate che soffriranno per gli aumenti sconsiderati di una legge applicata in maniera altrettanto sconsiderata.

Ha chiuso gli interventi Mario Chiavola che ha parlato di eccesso di qualunquismo al potere, di scelta iniqua per una ricetta che invece di guarire è destinata a provocare più danni. Sintomatico, al riguardo, il disagio manifestato dalle forze politiche, fino a questo momento, vicine alla maggioranza.

Un riferimento di Chiavola a quella che definisce una semibufala ha innescato alcune considerazioni dei consiglieri sulla questione bollette inevase: si tratterebbe, in quanto pagamento, di un fatto gestionale, non politico, la cui trasparenza sarebbe stata attestata anche dalla relazione dettagliata del commissario. Anche la Società di consulenza per l’istruzione delle procedure finalizzate a reperire fondi europei per la raccolta differenziata fornirebbe gratuitamente i suoi servizi solo ai comuni virtuosi. Per Lo Destro, che dichiara di avere copia del documento, al passaggio delle consegne fra Commissario e nuovo Sindaco ci sarebbe stato un saldo di cassa di 5. 200.000 euro in attivo.

Anche nel bilancio che sarà sottoposto fra poco al Consiglio ci sarebbe un avanzo di amministrazione di 1.600.000 euro che attesterebbe una situazione delle finanze comunali non certo disastrosa come si vuole fare apparire. Con queste argomentazioni i consiglieri che, a vario titolo, appoggiavano tutti la precedente amministrazione Di Pasquale, hanno inteso rintuzzare  tutte le questioni poste dai giornalisti.

Occorrerà certo fare chiarezza su questi e altri argomenti che hanno riempito le pagine dei giornali in questi primi mesi di amministrazione, risalendo alle responsabilità di eventuali irregolarità che non possono costituire, ancora per molto, la pallina di questo estenuante e stucchevole gioco. 

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