È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CONFERENZA 25 NOVEMBRE A RAGUSA
22 Nov 2015 16:58
UGL RAGUSA e, nello specifico,l’Ufficio Provinciale Pari Opportunità, coordinato da Gianna Dimartino, con la collaborazione dell’Associazione Prometeo, ha organizzato in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, una Conferenza dal titolo: “CONTRASTARE LA VIOLENZA SULLE DONNE: un IMPEGNO QUOTIDIANO, OLTRE IL 25 NOVEMBRE”, che si terrà presso la Sala Convegni del Libero Consorzio Comunale di Ragusa alle ore 16,00 .
Oltre alla presenza del Segretario Confederale e Reggente Giovanni Condorelli e di autorevoli relatori, ci saranno Rappresentanti istituzionali, i Centri antiviolenza, varie associazioni e operatori del settore, nell’ottica di creare insieme una rete territoriale di collaborazione sinergica e sancire un impegno forte nel contrastare tutti insieme il grave fenomeno della violenza sulle donne, attraverso azioni congiunte e “positive “da mettere in campo, agendo come leva in un processo culturale che ancora oggi è purtroppo lento e farraginoso.
Così interviene GIANNA DIMARTINO: Ad oggi il problema della violenza contro le donne è tutt’altro che risolto e accanto alle violenze fisiche, aumentano quelle psicologiche e virtuali: le donne si trovano spesso in condizione di svantaggio nel lavoro e nella società. Bisogna educare alla cultura del rispetto della donna soprattutto le nuove generazioni, partendo da una rivoluzione culturale nelle scuole e agendo soprattutto nei luoghi più “frequentati” dalle donne,dove purtroppo si subisce più facilmente violenza: la famiglia patriarcale,dove si consuma la percentuale più alta delle violenze sulle donne, e poi i luoghi di lavoro, dove regnano precarietà, bassi salari, mobbing,discriminazione,licenziamenti, tutti attacchi che mirano a fare arretrare le donne verso il vecchio modello di “angelo del focolare”,impedendo loro di esprimere la propria soggettività e la propria specificità, costringendole a rinunciare all’indipendenza economica che è il primo strumento per uscire dalla violenza. Femminile e per affermare la propria identità come valore aggiunto indispensabile alla costruzione democratica della società.
La UGL ribadisce il suo impegno costante nel contrastare le violenze e le discriminazioni che subiscono le donne nei posti di lavoro. A ciò vanno aggiunti dati importanti che ci impongono un’amara riflessione ma, nel contempo, ci spronano a continuare le nostre battaglie sindacali sul campo: in Sicilia la disoccupazione femminile si attesta al 24,9% e quella giovanile intorno al 50%; le difficolta’ generali e la carenza di servizi hanno portato per tantissime donne perdita di posti di lavoro, mancata chance di carriera professionale, divario retributivo di genere ,una marcata denatalita’ (-5147 nascite nell’ultimo anno); dati sconfortanti sullo stato psicofisiche delle donne . A ciò si sono aggiunte le nuove regole fallimentari sulle assunzioni del recente Jobs Act, che cancellano l’art.18, che di fatto legittimano la precarietà permanente e la facilità al licenziamento.
E’ indispensabile invece sollecitare l’attuazione di nuove Politiche a sostegno del lavoro e della Famiglia, per concretizzare azioni di Conciliazione e di aiuti reali alle donne e alle famiglie, come sgravi fiscali,quoziente familiare,sostegni per la maternità,anzianità e disabilità, maggiori servizi primari (asili nido, mense scolastiche, strutture ricreative per ragazzi, trasporti pubblici, flessibilità oraria) e rimodulazione dei tempi delle città. E infine,sollecitiamo la piena attuazione dei Comitati Unici di Garanzia, sia nelle aziende pubbliche che private, affinchè si possano eliminare le discriminazioni di genere e realizzare concrete azioni positive di conciliazione per le donne lavoratrici”.
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