Concorso agenti forestali in Sicilia, gli idonei: “Non possiamo pagare noi per le responsabilità di qualcuno”

Delle stranezze della gara del concorso per l’assuzione di 46 agenti forestali, è a conoscenza tutta Italia, fino a scoprire che l’unico ad aver passato la selezione sarebbe stato il figlio dell’ex comandante che aveva selezionato la commissione.

Illegittimità, dunque, degli atti della procedura concorsuale. È quanto ha accertato il collegio ispettivo nominato dal presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani. Ora si va verso l’annullamento del concorso. Inoltre, nelle domande proposte ai candidati mancava la risposta giusta. Il lavoro di accertamento dei fatti svolto dal collegio (composto dal segretario generale, dall’avvocato generale e dal suo vice) si è concluso il 4 dicembre. Al presidente della Regione è stata presentata una relazione nella quale si evidenzia che “il dirigente generale del comando del Corpo forestale dell’epoca, infatti, avrebbe dovuto astenersi dal nominare il presidente della commissione di concorso, trovandosi in conflitto di interessi”.

FRA I 20 MILA CANDIDATI, ANCHE I RAGAZZI RITENUTI IDONEI E CHE HANNO SUPERATO IL CONCORSO ONESTAMENTE

Al concorso hanno partecipato oltre 20 mila candidati. E fra questi, vi sono tanti ragazzi ritenuti idonei, regolari al concorso e che ad oggi stanno vedendo il loro sogno andare in fumo. Sono i “ragazzi regolarmente idonei”, costretti nel 2023 ad assistere inermi a questo “nepotismo” che, in Sicilia, così come in tutta Italia, è duro a morire.
La necessità di assumere nuove figure in questo corpo è dimostrata dai numerosi roghi annuali: “Siamo fermamente convinti che l’annullamento del concorso significherebbe condannare tutti per punirne pochi. Un atto deplorevole che non accettiamo in silenzio, poiché ci rimetterebbero solo quei ragazzi che, come noi, hanno ottenuto una onesta e sudata “idoneità”. Ma non è tutto. I ragazzi idonei spiegano: “Significherebbe, inoltre, dare una seconda possibilità a chi non è stato in grado, in un primo tentativo, nel raggiungimento del punteggio minimo, chiaramente non dovuto da eventuali favoritismi”.

Gli idonei al concorso, chiedono come sia possibile “far pagare a tutti noi per le responsabilità di qualcuno”.
E sulla questione delle domande con sole opzioni di risposta errate, spiegano: “La notizia in questione è falsa, in quanto la domanda è stata somministrata in una giornata differente da quella durante la quale il candidato ha svolto la prova. Vogliamo altresì sottolineare che i quesiti errati sono stati annullati e la correzione della prova è stata svolta riparametrando i punteggi su un totale di 59 quesiti anziché 60. Data quest’ultima informazione, si deduce che era certamente possibile per tutti ottenere il massimo punteggio (30)”. Infine, gli idonei chiedono di essere tutelati: “Non meritiamo una conclusione anticipata
e ingiusta delle prove”.

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