Concluso il festival “Ragusa dietro il sipario”. I mestieri dell’arte e dello spettacolo sono divenuti essi stessi teatro

Applausi e sold out anche nell’ultima serata. “Ragusa dietro il sipario”, la rassegna di talk, workshop, performance, concerti che dal primo ottobre ha trasformato Ragusa Ibla in un palcoscenico diffuso in omaggio al grande scenografo inglese del Novecento Edward Gordon Craig e a tutti i mestieri dell’arte dello spettacolo, si è chiuso ieri sera con due eventi in contemporanea: il concerto di musica folk dell’orchestra Tavola Tonda al teatro Donnafugata, un viaggio intimo tra i canti, le musiche e le tradizioni dell’Isola; e l’intervista spettacolo “Arturo racconta Brachetti” alle Latomie di Cava Gonfalone con il grande attore, trasformista e illusionista Arturo Brachetti. Una chiusura “col botto” come i petali di papavero con cui lo stesso Brachetti ha salutato gli spettatori alle Latomie sulle note di Fabrizio De André.


«Dopo una stagione così difficile per tutti coloro che lavorano nel mondo dello spettacolo, abbiamo voluto dare spazio alle maestranze del teatro, ai mestieri nascosti che rendono unica ogni rappresentazione – dice la direttrice artistica Vicky Di Quattro – Professioni affascinanti che in questo Festival hanno potuto finalmente raccontarsi al pubblico e diventare essi stessi spettacolo». In cartellone in questo secondo weekend, tra gli altri appuntamenti anche il workshop con lo scenografo inglese Harvey Grossman coordinato da Andrea Cusumano, consulente artistico del Festival: «Un’esperienza unica che ha permesso a sei giovani scenografi di confrontarsi con un grande testimone del teatro di Craig, essendo stato suo assistente per lungo tempo.» Ancora, l’anteprima assoluta del prologo di πᾶν, la pièce del visual artist Simone Valsecchi che punta a rappresentare la storia del costume dell’umanità attraverso abiti realizzati con materiali che hanno viaggiato nello spazio. Sul palco due giovani talenti: la ballerina Roberta Cantone e Davide Cavallo nei panni di Fauno.


Anche Arturo Brachetti ha scelto di raccontarsi al pubblico mostrando il dietro le quinte del suo lavoro con foto e contributi video, in un’Intervista/Spettacolo aperta alle domande del pubblico imbucate all’ingresso della serata: Fregoli, Parigi e le luci della Tour Eiffel, Ugo Tognazzi, le ombre cinesi, Paolo Poli, la donna ignifuga, il Paradis Latin, e le mille fantasie di un ragazzo che voleva diventare regista o papa, hanno preso vita in un’intervista frizzante al confine tra vita privata e palcoscenico a tu-per-tu con il pubblico.


«Ragusa dietro il Sipario ha unito tradizione e contemporaneo – dice Roberto Albergoni, presidente di MeNO – creando nuove connessioni tra artisti, istituzioni culturali, e operatori del teatro. Una scommessa vinta su più fronti: il consenso ricevuto dal pubblico, la creazione di nuove collaborazioni tra Istituzioni e professionisti provenienti da varie parti d’Italia e d’Europa; e la valorizzazione di un luogo unico come Ragusa Ibla, patrimonio del’Unesco, trasformato in teatro diffuso. …Pensiamo già alla prossima edizione.»


Ragusa dietro il sipario. Festival dei mestieri dell’arte è organizzato dal Teatro Donnafugata e dall’Associazione MeNO – Memorie e Nuove opere. Il progetto è stato finanziato dal Ministero dei Beni Culturali nell’ambito del FUS – Progetti Speciali della Direzione Spettacoli dal vivo. Sono partner del Festival: la Regione Siciliana – Assessorato Sport, Turismo e Spettacoli e il Comune di Ragusa. Main sponsor: Banca Agricola Popolare di Ragusa e Randstad. Sponsor tecnici: Consorzio Universitario della Provincia di Ragusa, Prima Classe e San Bartolomeo Sistemi Culturali.

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