CON L’AUTOSOSPENSIONE DAL PARTITO SONO SCATTATI I PROVVEDIMENTI

La libertà è legata alla verità e la verità è una categoria etica. Purtroppo spesso qualcuno per imporre proprie posizioni personali non si pone alcuno scrupolo nel dare rappresentazioni della realtà totalmente opposte alla realtà stessa, il classico fine che giustifica i mezzi, incuranti della verità e della dignità di ogni persona. Questo è tipico delle persone per-male quelle persone che pur di raggiungere propri fini non esitano ad utilizzare il mezzo della menzogna e della calunnia. Essendo stato ancora una volta sui mezzi di comunicazione di massa impropriamente e ingiuriosamente tirato in ballo cercherò di ridurre agli elementi essenziali e sostanziali gli eventi relativi al Commissariamento della sezione di Vittoria del Partito e riservandomi ovviamente nelle sedi opportune la più ampia facoltà di prova documentale rispetto a quanto da me affermato.

 

Sul commissariamento :

 

1)       Il commissariamento di Vittoria avviene dopo l’autosospensione dal partito dei dirigenti locali che, in contrasto con la linea del partito, avevano ritenuto attraverso comunicati stampa, di fare “scelte diverse”;

2)      La linea del partito era ben nota e ben chiara a coloro che si erano “autosospesi” per la semplice ragione che avevano contribuito anche loro in sede di congresso regionale svoltosi il 10/10/2010 a determinarla. La linea del congresso fu poi ribadita ulteriormente con deliberazione del coordinamento regionale del 15/11/2010 ed era anche chiara ai soggetti che oggi fanno le “vittime” la posizione assunta, poche settimane prima,  dal Partito per identico caso a Gela;

3)      Il partito a Vittoria, come ribadito nel comunicato diramato dall’ufficio stampa Regionale del Partito il 14.07.2011, riporto testualmente “è stato commissariato su decisione del Coordinamento Regionale..” ed è stato commissariato sulla base delle dinamiche avvenute tra il 5 e il 6 giugno scorso,  un semplice atto dovuto che sarebbe stato preso in qualsiasi seria organizzazione (degna di tale nome) extrapolitica pubblica o privata;

4)      Il partito Regionale ha ribadito e spiegato la propria posizione nel comunicato diramato il 5.6.2011 (al quale si rimanda) in risposta a quanto pubblicato su “Repubblica” nell’edizione di Palermo della stessa giornata che diceva che “Italia dei Valori a Vittoria si era alleata con l’UdC”. Tale posizione è stata più volte ribadita e proprio in riferimento a Vittoria anche nei giorni a seguire (v.7.6.2011 su Repubblica intervista al portavoce Nazionale On.le Leoluca Orlando e successivamente nelle tante prese di posizione del coordinamento regionale);

 

Sull’appoggio a Nicosia :

 

1)      Abbiamo semplicemente deciso dopo avere preso atto (il 5.6.2011) di una alleanza di Nicosia con l’UDC, e tutto questo mentre nella  stessa giornata (5.6.2011) sul Giornale di Sicilia ed. di Vittoria veniva dato ampio risalto agli incontri e all’alleanza della stessa UDC di Vittoria con il candidato del centro destra Incardona, di RITIRARE la presenza di IdV in Giunta e non certo di appoggiare candidati a noi totalmente alternativi;

2)      Comprendiamo che mentre tutti si riempiono la bocca di rinnovamento della politica  qui continua a fare “scandalo” il fatto che un partito decide, coerentemente con le decisioni congressuali e quindi democratiche e quindi nel rispetto delle regole, di rinunciare al posto in giunta, alle consulenze, ai posti di sottogoverno, ecc.. Rinunciamo e veniamo attaccati ??? Altri hanno deciso di accettare gli assessorati, le consulenze, gli enti di sottogoverno e tutto quanto chi gestisce potere può distribuire ! E’ legittimo farlo ma ovviamente chi lo fa rappresenta se stesso, non può pretendere di farlo, in nome di un Partito che per accettare tutto questo avrebbe dovuto smentire se stesso e gli atti e deliberazioni compiute fino a quel momento!!!

3)      E’ falso dire che Italia dei Valori non ha sostenuto Nicosia ed ancora più falso insinuare subdolamente che si è voluto favorire il candidato alternativo. Italia dei Valori ha subito una scelta fatta dal Sindaco ed abbiamo risposto togliendo la nostra presenza non certo volendo arrecare danno al Sindaco (a tal proposito allego nota inviata il 5.6.2011 a Malignaggi);

4)      E’ falso affermare che io abbia problemi di tipo “personale” o “astio” nei confronti del Sindaco Nicosia. Non ho mai frequentato Nicosia sul piano personale e i miei, pochi, rapporti sono solo stati di tipo politico. Ritengo il Sindaco Nicosia persona intelligente e brillante, ho apprezzato molto le posizioni del Sindaco sui temi ambientali e paesaggistici, ho difeso (ed anche questo lo posso dimostrare) il Sindaco in tutte le note che mi sono state richieste di inviare ai dirigenti Regionali e Nazionali del partito sulle periodiche lettere che venivano loro recapitate (anche da partiti di centro sinistra) riguardo all’alleanza di IdV con lo stesso Nicosia ed ho anche, civilmente e rispettosamente, espresso la mia opinione in modo pubblico e così quella volta a seguito di attacco di alcuni giovani esponenti politici di Vittoria che mi “invitavano” ad occuparmi di più di Vittoria ho espresso una mia posizione diversa rispetto al Sindaco  riguardo alle improprie deleghe ai Consiglieri e ai criteri di nomina di consulenti e di posti di sottogoverno. Convergenze e divergenze solo di tipo politico e quindi confermo che è falso e calunnioso affermare che io abbia questioni personali o astio nei confronti del Sindaco Giuseppe Nicosia ma anche nei confronti di chicchessia;

5)      In data 8.6..2011 mi sono recato, con il senso di responsabilità di sempre,  in una Tv a Vittoria per una finalità opposta a quella che mi attribuisce, con malafede, il sig. Prelati. Infatti ho voluto spiegare che la rinuncia riguardava il posto in giunta e non la rinuncia al sostegno a Nicosia. E’ anche facile dimostrare quanto sostengo ma penso sia sufficiente un sms del 9.6.2011 del Sindaco Nicosia che testualmente mi scrisse :”Ho molto apprezzato le tue dichiarazioni distensive e di sostegno nell’intervista Tv. Grazie.” . Dopo ci siamo anche, cordialmente ed amichevolmente, sentiti telefonicamente;

6)      Oggi Italia dei Valori a Vittoria non è in giunta per scelta nostra a seguito della decisione del Sindaco e non è presente in Consiglio Comunale per scelta degli elettori e quindi siamo liberi di esprimere la nostra posizione sui tanti problemi che auspichiamo l’Amministrazione Nicosia possa fronteggiare e risolvere e di proporre soluzioni diverse o di criticare ciò che non condividiamo;

7)       Sul tesseramento informo che Italia dei Valori da oltre due anni ha un sistema elettronico, unico in Italia tra i Partiti, per il proprio tesseramento. Il sistema si chiama Ubik e per poter essere tesserati bisogna, ai sensi dell’art. 4 primo capoverso, dello statuto regionale fare “richiesta di adesione che deve essere accettata dagli organi statutari a ciò preposti…”. Detti organi sono individuati dallo statuto all’art. 4, comma 5, secondo il quale : “le adesioni vanno proposte alle strutture regionali, per il tramite delle competenti strutture provinciali, e da queste accettate..”. Sempre l’art. 4 dello statuto ai commi 16 e 17 sancisce che :”la qualità di aderente si perde per dimissioni, mancato rinnovo dell’adesione ed espulsione e può essere sospesa”. Nessuno dei coord. provinciali può cancellare persone dal sistema elettronico. Nel caso di Prelati e compagni, non appena abbiamo dovuto verificare l’iscrizione per inviare gli atti alla Commissione di Garanzia come , all’unanimità,  in sede di Direttivo provinciale e secondo le direttive Regionali si era deciso di coinvolgere la commissione di garanzia , ci siamo resi conto che gli stessi non erano in regola con il tesseramento del 2011. Mancavano le richieste di adesione , la prevista quota e l’accettazione degli organismi regionali. E’ pertanto volutamente mistificatorio dichiararsi “tesserati” senza esserlo  e tra l’altro dopo essersi “autosospesi” e dichiarando negli stessi documenti che sottoscrivono e in premessa che sono stati “loro a lasciare il partito” e proseguire dicendo di “essere lieti di essersi affrancati in tempo”;

8)      Sul sig. Marco Piccitto che è stato scelto dal Commissario Cittadino Tumino è molto interessante ed anche grossolanamente evidente come il Prelati e compagni cambino linguaggio e giudizi in rapporto alle convenienze del momento. Oggi si preoccupano delle presunte incompatibilità di IdV sulle famiglie non tradizionali (gay, lesbiche, ecc.), sull’aborto, la fecondazione assistita, ecc.  ma dimentica, Prelati,  di avere fatto in campagna elettorale un comunicato, come IdV, con un movimento Cristiano pieno di citazioni bibliche e non mi pare che quel movimento sia favorevole alle “famiglie non tradizionali, gay, lesbiche, aborto, fecondazione assistita, ecc. ecc. e quindi nessun rischio per i Cristiani che si impegnano in Italia dei Valori. Il sig. Marco Piccitto ha aderito ad IdV accettando lo statuto e firmando il patto etico.  Non mi dilungo su tutte le accuse che mi vengono fatte e tra l’altro verrebbe anche facile sulla “coerenza” capire , Prelati, con chi ha fatto gruppo in consiglio comunale fino al suo scioglimento e da quale parte è stato in campagna elettorale il suo compagno di gruppo, sarebbe facile ripercorrere tutto ciò e leggere, ad esempio, che su IdV adesso Prelati dice le stesse cose che a suo tempo disse contro i dirigenti socialisti lasciando il partito Socialista  ma, ovviamente,   solo  dopo essere entrato in Consiglio Comunale e non voglio nemmeno ripercorrere e rileggere come veniva etichettato in termini di coerenza Prelati in alcuni documenti pubblici diramati da partiti e movimenti di centro sinistra che oggi risultano alleati;

In conclusione. E da giugno, da quando abbiamo deciso di non entrare in giunta,  che il sig. Prelati dopo aver detto di essere mio “amico e stimarmi”, avere scritto che “non poteva esserci un coordinatore provinciale migliore” continua ad attaccarmi sul piano personale. Avevo deciso di non rispondere ma Prelati,  trovatosi improvvisamente senza “coperture” partitiche, continua a mandare lettere, telegrammi e mail a cominciare da Antonio Di Pietro (a proposito non ho visto sulla stampa un comunicato di Prelati dove dice cosa gli ha “risposto” Di Pietro) accusandomi di tutto e di più e siccome la politica non può rendere lecita la calunnia, le insinuazioni e le diffamazioni anche perché tutto ciò arreca un danno personale e professionale e siccome è facilmente documentabile e dimostrabile (ed anche la stampa non può ignorare i documenti ufficiali diramati dall’ufficio stampa regionale sulla vicenda Vittoria) come si sono svolti i fatti non intendo, d’ora in avanti, rispondere a Prelati e compagni per evitare di scadere a diatribe da cortile fine a se stesse e non volendo seguire nemmeno l’andazzo al vetriolo largamente in uso a Vittoria valuterò nelle sedi opportune l’azione più opportuna tesa a salvaguardare la mia onorabilità.

 

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