Con la pandemia si sono acuiti i mali dell’anima

Come curare i mali dell’anima che, a causa della pandemia, si sono acuiti maggiormente soprattutto tra le persone anziane? E’ l’interrogativo a cui ha cercato di rispondere Anteas Ragusa nell’ambito del confronto con lo psicologo Marco Ceppi, esperto di Anteas nazionale, che ha tenuto un appuntamento nella piazza virtuale dell’associazione sul tema della logoterapia. Logoterapia, letteralmente, vuol dire terapia del significato della vita.

Un approccio terapeutico centrato sul significato: significa che la ricerca di significato diventa un aspetto primario del nostro essere. La logoterapia è stata definita la terza scuola viennese di psicoterapia, cronologicamente successiva alla psicanalisi di Freud e alla psicologia individuale di Adler. Rispetto a queste due scuole, che puntano ad attingere alle profondità inconsce presenti nell’uomo, la logoterapia tenta di cogliere anche le “altezze” e i significati che attendono di essere realizzati nella vita delle persone. Si afferma, insomma, che ogni realtà ha un senso e la vita non cessa mai di avere un significato.

“Un confronto molto interessante, coordinato con grande capacità dalla responsabile nazionale Sviluppo e comunicazione della nostra associazione, Laura Ravazzoni – sottolinea il presidente di Anteas Ragusa, Rocco Schininà – che ci spinge, soprattutto, a comprendere quale possa essere l’aspetto più recondito da affrontare in considerazione della fase difficile che ciascuno di noi, giovane o meno giovane, si è visto costretto a vivere”. Lo psicologo Ceppi ha chiarito che, nella visione logoterapeutica, ogni uomo è unico e irripetibile, ha dei compiti significativi che devono essere scoperti, e ai quali egli è chiamato a rispondere. Aiutare la persona a scoprire il proprio senso della vita, anche se anziana, a divenire conscia della sua dignità e della sua libertà, ad accettare le sue responsabilità, a trovare ed attualizzare i valori creativi, esperienziali e di atteggiamento, che rappresentano la distinzione dei valori coniata dal fondatore di questa scuola, Viktor Emil Frankl: questo, insomma, è lo scopo della logoterapia.

“Le riflessioni che abbiamo portato avanti – continua Schininà – ci sono servite per un aspetto in particolare, comprendere in che modo questa fase molto complessa potrà essere superabile. Quello che l’uomo nasconde nel proprio animo è difficile da sondare per chiunque, anche per se stessi. Ma proprio per tale ragione sosteniamo la necessità di approfondire alcune tematiche anche se a farlo sono persone un poco più avanti negli anni. Ringraziamo lo psicologo Ceppi per l’attenzione e la pazienza che ha avuto nell’affrontare determinate tematiche”. “D’altro canto – conclude Ravazzoni – abbiamo appurato che la logoterapia come approccio esistenziale è positivo e ottimistico perché cerca di potenziare le risorse dell’uomo, l’approccio logoterapeutico apre a nuove prospettive esistenziali e a nuovi orizzonti di vita. Sono questi i messaggi che sono stati lanciati nel corso del confronto che abbiamo avuto in videoconferenza con i nostri associati”.

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