Commozione, ricordi e un pizzico di divertimento. Nel fine settimana grande successo per l’evento “Blondeau – L’ultimo volo” con cui Ragusa ha celebrato la memoria dell’aeronauta Henry Blondeau. FOTO

Un adulto si lascia andare ai ricordi da bambino. La città è in fibrillazione per l’arrivo di un grande artista, forse il più famoso dell’epoca. Henry Blondeau, si chiama, e farà divertire tutti i ragusani impegnati a festeggiare il loro patrono San Giovanni. È iniziato così, dal sagrato della Cattedrale ragusana, l’evento speciale “Blondeau – L’ultimo volo”, promosso nel fine settimana appena trascorso dal festival Ibla Buskers nel 130° anniversario dalla morte del noto aeronauta.

Tre giorni durante i quali il capoluogo ibleo si è ritrovato a celebrarne il ricordo: un racconto intenso tradotto in uno spettacolo profondo, a tratti più leggero, che ha ripercorso quei drammatici giorni di fine estate 1890, dall’arrivo in città dell’artista per i festeggiamenti di San Giovanni del 29 agosto fino alla sua morte avvenuta il 3 settembre. Impeccabile la regia di Roberto Nobile, eccezionale poi sulla scena nel ruolo di Giorgio Migliorisi, detto don Ciaciò Quarantiedu, personalità di spicco nella comunità ragusana del tempo e a capo del comitato dei festeggiamenti per la festa patronale, che chiamò Blondeau a esibirsi e che, pressato dalla folla, lo spinse a lanciarsi con la sua mongolfiera nonostante il forte vento per quello che poi fu, appunto, l’ultimo volo. Bravissimo Massimo Leggio nel ruolo di Blondeau, padre, marito e artista orgoglioso e rispettoso del pubblico fino a sacrificarsi sotto le sue richieste pressanti.

Intenso Alessandro Sparacino, l’adulto che si abbandona alle reminiscenze dell’infanzia: cuore al passato, a quell’incontenibile attesa dello spettacolo che diventa delusione di fronte ai tentennamenti e che si fa angoscia e paura davanti alla disgrazia. Commoventi Ambra Denaro e Alessia Gurrieri, la giovane figlia Lina e la moglie, incinta, Adele, testimoni attonite della morte in diretta del loro caro. Al testo magnificamente scritto e alla recitazione impeccabile con stralci in dialetto ragusano che hanno rapito la platea, ordinata e rispettosa delle disposizioni anticovid, si è affiancato l’immancabile spettacolo circense con le acrobazie della bravissima trapezista Lucia Fusina a interpretare sia il talento ginnasta della giovane Lina che a omaggiare lo stesso Blondeau nel suo ultimo spettacolo.

Ad accompagnare la narrazione la bellissima musica della Banda Blondeau, guidata da Vincent Migliorisi, che ha firmato anche le musiche, e composta da Sergio Battaglia, Peppe Sarta, Rino Taverna, Sergio Spadola ed Esther Ansaldi. Ibla Buskers finalmente ha dato compimento al sogno di dare il giusto tributo a Henry Blondeau e a una missione: far capire a ciascun spettatore del pubblico di oggi, in qualche modo discendente di quel pubblico di ieri, la necessità di ragionare con la propria testa piuttosto che accodarsi passivamente a quanto chiede la maggioranza anche quando quella richiesta è una pretesa insensata.

Ragusa del presente ha guardato a quella del passato e si è consegnata al futuro: tutta la documentazione storica che è stata recuperata, le testimonianze, i disegni originali, le foto dell’epoca saranno infatti consegnati alla biblioteca civica e così alle generazioni che verranno. All’interno dell’evento speciale, sono state molto apprezzate anche le due passeggiate organizzate dall’associazione naturalista Kanimannira che, tra percorsi scoscesi e antiche scalinate, hanno ripercorso lo stesso tragitto che i soccorritori fecero per recuperare il corpo di Blondeau.

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