Comitato pro tribunale di Modica, per la 24esima volta in Regione la proposta non è stata discussa: “Punto più basso della politica”

Questi tribunali soppressi non si apriranno. Almeno, questo sembra essere l’andazzo. E’ l’ennesima denuncia del Comitato pro tribunali Modica-Nicosia-Mistretta, che raccontano la grave inadempienza politica in una nota diffusa alla stampa: “Il 23 marzo 2022 è stato consumato a Palermo, a Palazzo d’Orleans, l’ennesimo atto di irresponsabilità politica nei confronti dei comprensori di Modica, Nicosia e Mistretta. E’ accaduto che la legge/voto sulla quale fanno affidamento i cittadini di questi territori per ottenere il ripristino dei Tribunali e delle Procure soppressi, non è stata votata, ancora una volta (la ventiquattresima) per mancanza del numero legale.

E però, a differenza di quanto accaduto in precedenza, stavolta i numeri c’erano solo che i deputati, dopo avere anticipato e votato un altro punto, hanno fatto venir meno il numero legale non consentendo alla Assemblea di svolgere i propri lavori.
Questi galantuomini hanno detto che Modica, Mistretta e Nicosia non debbono più esprimere il Tribunale, nascondendosi dietro i numeri, senza avere il coraggio di esprimere con lealtà i loro comportamenti su una proposta licenziata alla unanimità dalla competente Commissione Affari Istituzionali, approvata nei suoi singoli articoli, che aspetta solo di essere varata con un voto finale”.

Infine, aggiunge: “Il Coordinamento dei Comitati registra, a quasi nove anni dall’avvio della battaglia, il punto di caduta più basso della politica, che non solo non fa, ma addirittura, senza alcun ritegno, decide di non fare e ricorre a marchingegni creando danni, disagi e sprechi.
Gli allontanamenti ad arte dei deputati dall’Aula sono vergognosi. La gestione della giustizia non è un passatempo. Il Presidente Miccichè e il Presidente Musumeci devono prenderne atto, darne conto, ed assumerne le responsabilità con gesti significativi.
Intanto il Coordinamento ha deciso di chiedere, anche a mezzo dei parlamentari dei comprensori interessati, un incontro con Micciché e i capigruppo, con assoluta urgenza, ancor prima che abbiano luogo i prossimi lavori d’Aula”.

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