COMISO, TRE ANNI PER FARE UNA GARA

Ci sono voluti quasi tre anni a Comiso per mettere all’asta un immobile comunale. Tanto è trascorso dal 24 giugno 2009 allorquando, la Giunta Alfano, con delibera n. 238, individuò gli immobili da alienare per coprire i disavanzi degli anni precedenti. Dopo tre anni e un’infinità di passaggi burocratici, finalmente, il primo immobile, l’autoparco di via Righi, viene posto in vendita (per l’ex mercato ortofrutticolo di Corso Ho Chi Min si aspetta ancora la variante al prg).  Gara fissata per il 10 gennaio. Nessuna offerta pervenuta. Ma chi era a conoscenza della vendita di questo immobile? Non un manifesto. Non un comunicato stampa. Non un rigo sul (sempre più scandaloso) sito internet del Comune (nonostante il verbale redatto dal Presidente della gara cita testualmente  che “é stata data ampia pubblicità alla gara, con la pubblicazione sul sito internet del Comune, sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana e sul Quotidiano di Sicilia”).

Risultato: gara deserta. Eppure bastava investire qualche centinaio di euro in pubblicità (al di là degli obblighi di legge di pubblicare su gazzetta e quotidiano il bando di gara) per far conoscere ad imprenditori, tecnici del settore, cittadini tutti, l’opportunità di acquistare un fabbricato di quasi 600 m² su una superfice complessiva di circa 1500 m², in pieno centro cittadino. L’amministrazione di un Comune dissestato come Comiso, avrebbe dovuto fare di tutto per accelerare, pubblicizzare e cercare di ricavare il massimo dalla dismissione degli immobili. Invece silenzio assoluto! Si ha come l’impressione che questa operazione sia stata fatta scivolare volutamente sotto silenzio per tentare di favorire qualcuno; alla prossima asta il valore dell’immobile si abbasserà sensibilmente. Speriamo sia solo l’impressione!

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