COMISO, REPLICA DI ALFANO A DIGIACOMO

In merito alle dichiarazioni dell’ex sindaco Digiacomo, secondo il quale la Corte dei Conti si sarebbe già pronunciata sui conti del Comune, il sindaco, Giuseppe Alfano, dichiara quanto segue:

“Non mi stupisce più il continuo tentativo dell’on. Digiacomo di arrampicarsi sugli specchi in un terreno del quale, ben che vada, dimostra di non conoscere gli elementi basilari. Infatti, delle due l’una: o l’ex sindaco mistifica volutamente la realtà delle cose riportata in quel documento (che, lo precisiamo perché abbiamo il dovere di dire la verità sempre e comunque ai cittadini) non è una sentenza, oppure non è in grado di comprendere davvero le differenze che passano tra una deliberazione ed una sentenza e, soprattutto, cosa è riportato nel documento. Ora, premesso che appare chiarissimo che il documento ( che si riporta integralmente in allegato), quando cita testualmente la Corte dei Conti osserva che, ‘in questa sede, non rileva l’elemento psicologico ed è pertanto irrilevante ogni responsabilità personale poiché viene posta in esame la gestione del Comune nella sua oggettività’, altro non fa che presagire un rinvio della questione inerente le responsabilità ad altra sede, in entrambe le ipotesi di cui sopra, non comprendiamo – continua Alfano – come si possa quasi gioire di un documento che accerta, addebitandole senza remore all’Amministrazione Digiacomo, gravissime responsabilità gestionali nei conti dell’Ente fino al 2007 come, stando alla stessa ammissione dell’ex sindaco, il ritardo nell’approvazione del bilancio consuntivo 2007, il mancato aggiornamento dell’inventario, il disavanzo di gestione nel 2007 pari a un milione e 969mila 927 euro, il disavanzo di gestione decennale pari a 7 milioni e 233 mila 199 euro, il ricorso all’anticipazione di cassa per il 2007 di 2 milioni e 700 mila euro, mancata destinazione delle entrate provenienti da sanzioni per violazione del codice della strada, l’errata collocazione di somme impegnate nel capitolo IV anziché nel capitolo I della spesa per un importo di 2 milioni di euro che ha così generato il mancato patto di stabilità per il 2007, l’utilizzo improprio delle partite di giro, in particolare di impegni di spesa correlati ad accertamenti di entrate mancanti di idonei titoli giuridici. Questa è l’ennesima riprova di una opposizione che, anche tramite i suoi leaders, soprattutto sull’argomento delle casse comunali, autodenuncia uno stato confusionale acclarato al punto da pretendere che i cittadini quasi elogino una gestione che, certificata dai massimi organi di controllo, è stata già descritta come pessima”.

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