COMISO, MOVIMENTO DEI FORCONI E FORZA D’URTO: GLI STUDENTI SI DISSOCIANO

In questi giorni abbiamo assistito alla crescita graduale di un movimento, quale quello di Forza d’urto, che sta bloccando l’intera Sicilia con pesanti metodi di protesta. Il movimento si configura come catalizzatore del dissenso delle classi sociali storicamente più deboli, agricoltori, autotrasportatori e pescatori, contro un sistema di governo regionale “succhiasoldi”, contro un governo nazionale fatto da banchieri e burocrati e contro l’aumento dell’accise sulla benzina, tema particolarmente caro al sindacato degli autotrasportatori di Richichi. Noi studenti, scendendo ieri a manifestare abbiamo voluto far nostre alcune di queste rivendicazioni, con particolare attenzione anche alle proteste sullo Statuto dell’Autonomia mai applicato. Il clima teso ci ha permesso di inserirci in quella che dovrebbe essere un’ esplicita manifestazione di un disagio diffuso. Aderendo quindi ad una situazione di pubblica protesta, abbiamo approfittato del momento per esprimere la nostra vicinanza a tutte quelle famiglie che trovano serie difficoltà a barcamenarsi fra un periodo economico di profonda crisi e un governo nazionale sordo alle istanze di sviluppo necessarie a risolvere tale crisi ma attento alle imposizioni di un Europa che ci considera solo numeri.

Ora è quindi necessario evidenziare quanto stimolante sia per un giovane, percepire forse per la prima volta, una generazione rimasta per troppo tempo passiva pronta a lottare per migliorare, a quanto sembra, la condizione di generale difficoltà, assaporare per qualche momento aria di cambiamento, profumo di speranze troppe volte negate alla nostra Terra.

Un governo assente, le classi più deboli abbandonate a sé stesse, un’ autonomia da sempre negata alla nostra Sicilia e l’ inefficienza di una classe politica regionale, chiusa in un parlamento morto, con stipendi da capogiro, che fino a poco tempo fa stava per far passare l’emendamento “salva parenti”: sono queste le ragioni per cui abbiamo solidarizzato col Movimento dei Forconi e con Forza… d’Urto vedendo in essi dei movimenti spontanei dal basso che avevano rivendicazioni simili alle nostre.

Sin da subito abbiamo però marcato la nostra distanza dalle frange violente della protesta che si sono in questi giorni purtroppo rese tristemente note per i loro atti. La confusione connaturata con questo movimento ha inoltre reso possibili strumentalizzazioni da parte di gruppi di estrema destra anche se si era espressamente sostenuta la volontà di questa “sollevazione” di rimanere assolutamente apartitica.

Un movimento che ha rapporti ambigui con Lombardo, che fino all’altro ieri era deciso a chiedere le sue dimissioni e che ora lo invoca a gran voce per una partecipazione attiva alla protesta.

Siamo profondamente convinti che tutto ciò parte da un disagio reale ma forse la “rivolta dei padroncini” non è quello che veramente vogliamo, nonostante rispettiamo chi da giorni fa sacrifici, in particolar modo nella realtà locale. Il malcontento e la presa di coscienza di questo periodo possono essere sfruttati per avanzare richieste solide e non confusionarie ed ambigue, non bisogna lasciarsi scappare questa importante possibilità di riscatto delegando a personaggi legati ad una precisa parte politica, nonostante inneggino all’antipolitica. Abbiamo manifestato a fianco di autotrasportatori, agricoltori e gente normale, non in quanto appartenenti al Movimento dei Forconi od a Forza d’Urto, ma in quanto cittadini stanchi e coscienti della possibilità di cambiamento.

Nonostante la nostra giovane età abbiamo infatti riconosciuto come sincero il malcontento che animava i manifestanti, anche se espresso in maniera disordinata e con ampie probabilità di strumentalizzazione.

C’è bisogno di chiarezza all’interno di questo movimento e noi oggi ci impegniamo affinchè il grido dei comisani, studenti e lavoratori, non rimanga inascoltato o peggio non finisca ad alimentare le brame di visibilità politica di qualche personaggio che con la gente c’entra poco o niente.

Gli studenti delle scuole superiori di Comiso, riuniti oggi in Piazza Fonte Diana, a seguito di un corteo che si è snodato per le vie cittadine, hanno approvato il contenuto di tale comunicato.

 

 

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