COMISO, ALFANO REPLICA A BELLASSAI

In merito alle recenti dichiarazioni del segretario cittadino del Pd Luigi Bellassai secondo il quale  la città di Comiso è al fallimento politico-amministrativo e al disastro economico, il sindaco Giuseppe Alfano afferma:

“Siamo ormai abituati alle roboanti ma vuote parole del segretario cittadino del Pd. Ciò a cui non possiamo invece abituarci è il progressivo scadimento del linguaggio politico che, piuttosto incentrarsi su un confronto sui temi amministrativi, cede il passo all’insulto, alle inesattezze, al pressapochismo nell’intento di intorbidire le acque, fare confusione e celare le vere responsabilità di una situazione economico-finanziaria che ha radici profonde. Il segretario cittadino del Pd è stato amministratore comunale fino al 2008, dell’Amministrazione Digiacomo è stato per lunghi anni un esponente di spicco. Ci dica, quindi, se non è vero che al momento dell’insediamento dell’attuale Amministrazione, a metà del 2008, la stessa ha dovuto pagare solo in quell’anno ben 5.492.000 euro di determine relative alla precedente Amministrazione. E’ vero o no che sull’Amministrazione comunale pendono oggi decreti ingiuntivi per 6.279.000 euro relativi agli anni antecedenti al 2008? E’  vero o no che l’Amministrazione di cui egli ha fatto parte non ha pagato 2.786.000 euro all’Enelsole, 890.000 euro al Consorzio Universitario, 700.000 euro all’Università e che altri 700.000 euro deve ancora riscuotere l’Enel per l’illuminazione della zona aeroportuale? E’ vero o no che inoltre l’Amministrazione in carica ha dovuto accendere un mutuo di 3.200.000 per rifinanziare i lavori relativi all’aeroporto di Comiso dopo che la precedente Amministrazione  ha introitato ma destinato ad altro i proventi delle vendite delle quote Soaco? Insomma, potremmo continuare ancora per molto a sciorinare le cifre dei debiti lasciati dalla precedente Amministrazione e lo faremo a tempo debito e  in modo esaustivo e completo.

Il segretario cittadino del Pd farebbe bene ad assumersi le sue responsabilità piuttosto che vestire i panni del moralizzatore che sicuramente non gli si addicono. In caso contrario, se ha coraggio,perché non prova a smentirmi: dica  che l’Amministrazione di cui ha fatto parte per dieci anni non ha lasciato debiti e , soprattutto, lo provi perchè altrimenti sarebbero le solite chiacchiare, inutili e sterili”.

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