Come si voterà il 25 settembre? Occhio alle novità del “Rosatellum”

Trentatré giorni al dunque. Ieri sera sono state svelate le liste dei candidati alle elezioni, ma molti degli elettori non hanno ancora deciso per chi. Nell’attesa che coscienza e – inutile nasconderlo – convenienza coincidano, facciamo un rapido ripasso su come si voterà.

La legge elettorale
Si chiama “Rosatellum”, dal nome del parlamentare firmatario Ettore Rosato, è di tipo misto. Vale a dire che un terzo dei seggi, sia alla Camera che al Senato, è assegnato con il sistema maggioritario: in ognuno dei 221 collegi, le coalizioni o le liste sciolte hanno indicato il/la loro candidato/a. Chi prenderà più voti si aggiudicherà il seggio, anche con un voto di scarto. I nomi dei candidati uninominali saranno riportati in un blocco rettangolare all’interno della scheda. Chi metterà una croce sulla lista di un partito specifico darà il suo voto anche al candidato uninominale che quel partito sostiene, a prescindere se segnerà o meno con una X il suo nome.


Attenzione, non si potrà fare il voto disgiunto: sarà considerato nullo il voto di chi indicherà sulla scheda un candidato uninominale e una lista nel proporzionale non collegati tra di loro.
Due terzi dei seggi saranno assegnati con il sistema proporzionale. I nomi dei candidati saranno scritti vicino ai simboli, alternando uomini e donne. I candidati in cima alla lista avranno maggiori possibilità di essere eletti. Per l’elettore/elettrice non ci sarà la possibilità di indicare preferenze.

Le schede e chi potrà votare
Saranno due, una per la Camera e una per il Senato. Sarà la prima volta che per il Senato potranno votare anche i giovani dai 18 ai 24 anni. In precedenza questo diritto era riservato a chi aveva compiuto 25 anni. Saranno eletti in tutto 400 deputati (147 con l’uninominale) e 200 senatori (74 con l’uninominale).

Quota di sbarramento per accedere in Parlamento
Saranno due. Una, al 3% (circa 1 milione di voti), per i partiti che correranno da soli, mentre per le coalizioni la quota sale al 10%.
Un partito che non arriverà al 3% non otterrà seggi in Parlamento, ma se fa parte di una coalizione e si posizionerà fa l’1% e il 3% i suoi voti saranno assegnati in modo proporzionale agli altri partiti dell’alleanza alla quale appartiene. Pertanto, finiranno nel nulla soltanto i voti di quei partiti che non supereranno la soglia dell’1%.
Le coalizioni che non supereranno la soglia del 10% non verranno più considerate tali e quindi potranno recuperare i voti delle liste al loro interno finite sotto al 3%.

Cosa servirà per votare
Al solito: un documento di identità e la tessera elettorale. Saranno vietati i cellulari e ogni altro dispositivo in grado di scattare fotografie o fare video all’interno delle cabine elettorali.

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