“CITTÀ INVISIBILI” A ROVERETO

Città Invisibili (dal titolo di un romanzo di Italo Calvino) è un evento che si svolge a Rovereto ogni due anni. È un progetto artistico, ideato dal regista Pino Di Buduo del Teatro Potlach che, in lingua amerindiana significa ‘dono’. È un progetto  che la Fondazione Campana dei Caduti, da sei anni e a cadenza biennale, fa suo, in occasione del premio internazionale Città della Pace (Legge nazionale 103/2006), e prevede che la Fondazione istituisca questo premio ed individui, nel mondo, una città o una comunità, che si sia distinta nella promozione della cultura della pace, in qualsiasi forma essa sia. 

In questa terza edizione la città premiata è Lampedusa, dopo Acupe (Brasile) e Strasburgo (Francia). Parallelamente  alla parte istituzionale  della premiazione, la Fondazione dà voce alla società civile attraverso la forma artistica.

Città Invisibili, prendono forma nel centro storico, (dove si trova anche l’antico Ghetto), con brevi  spettacoli di circa 10-15 minuti, un intervallo e ripetuti nell’arco di un paio d’ore. Gli spettatori sono in movimento seguendo un ‘sentiero’ preciso, come un pellegrinaggio di ‘città in citta’, attraverso porticati, corti, giardini, ecc. e sostano dove ritengono voler godere  lo spettacolo.

In sostanza tutto nasce dalla vocazione di Maria Dolens (la Campana dei Caduti) che è  la pace.

Questa Campana, (la più grande d’Italia), è stata ideata e voluta da un sacerdote roveretano, don Antonio Rossaro.

Egli  all’indomani della Grande Guerra, chiese  ai Paesi, vincitori e vinti, il bronzo dei cannoni per fonderli insieme e creare un simbolo universale di pace.

Maria Dolens suona cento rintocchi tutte le sere in memoria dei caduti di tutte le guerre.

Don Rossaro scelse questo nome femminile, in memoria di tutte le donne che piansero  per i figli, mariti e fratelli caduti.

I rintocchi suonano la sera (20.30 d’inverno e alle 21.00 d’estate), perché quando cala la notte, dopo una giornata di lavoro, le persone hanno il bisogno di un momento per pensare a sé stesse e alla propria coscienza.

La Campana sta a Rovereto, perché fino al 1918, qui era l’estremo lembo dell’Impero austro-ungarico e lo scoppio della guerra ha avuto la conseguenza di famiglie che si sono divise, nemiche. Questo prete, che oltretutto, era un irredentista, rimase scioccato da ciò che vide in guerra e scrisse nel suo diario: PACE, PERDONO, RICONCILIAZIONE.

Chiese anche perdono a Franz Josef (l’Imperatore) nella Cappella dei Cappuccini. Fu in quel momento che ebbe l’idea della Campana che è l’estrema sintesi del messaggio di don Antonio Rossaro.

Venne inaugurata il 4 ottobre  del 1925, giorno di s. Francesco. La Campana è a Rovereto ma non è di Rovereto (come diceva sempre il sacerdote).

Grazie  all’attività svolta dalla Fondazione per la Promozione  della Cultura della Pace è stata riconosciuta sia in sede di Consiglio d’Europa a Strasburgo che all’ONU. È in queste sedi che la Fondazione dialoga con le organizzazioni non governative di tutto il mondo, che rappresentano le società civili e sono il cosiddetto front office dei governi degli stati membri del Consiglio d’Europa e ONU.

Città Invisibili è un progetto che permette, in questo caso specifico, di fare e dare voce agli artisti che permetta attraverso di loro una riflessione e, nella terza edizione il tema è EMIGRANTE. Si spiega quindi,  perché questa volta, “La Città della Pace” viene premiata Lampedusa.

Sabato, il 6 luglio, il sindaco Giusi Nicolini, darà a Rovereto assieme ad una delegazione ed assisterà anche allo spettacolo. 

Più di duecento artisti, nazionali e internazionali, si esibiranno nel centro storico di Rovereto il 5 e il 6 luglio, mentre la sera del 7, sul colle di Miravalle, dove si trova Maria Dolens.Per quanto riguarda la parte internazionale, risulta fondamentale l’accordo di collaborazione che la Fondazione ha stipulato con l’Associazione Trentini nel Mondo, grazie alla quale la Campana è rappresentata attraverso i suoi circoli in moltissimi Paesi e in questo modo diventano una specie di  ambasciate di Maria Dolens e del suo messaggio di pace.

Attualmente, a questo proposito la Campana dei Caduti, è ufficialmente nella rosa dei candidati al premio Nobel per la Pace 2013.

Molto del  materiale per l’articolo mi è stato fornito dalla responsabile  delle relazioni esterne Fondazione Campana dei Caduti, dott.ssa Morena Berti.

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