CILIA: “SEL CREDE NELLA POLITICA CON LA “P” MAIUSCOLA”

“Ho sempre avuto la consapevolezza del rischio molto concreto e attuale che la Sicilia sia inghiottita per sempre dal fango melmoso del trasformismo galoppante incarnato dall’MPA di Lombardo, di parte del PD, di Grande Sud, del PID, dell’UDC e del PDL. Le primarie di Palermo insegnano. Ma ciò non è un fatto di oggi, risale ai tempi in cui spadroneggiavano i Ciancimino, i Gioia e i Lima sotto la stella di Andreotti, e la Sinistra e i suoi uomini migliori venivano isolati, messi all’angolo o ancora meglio uccisi selvaggiamente; da Rizzotto, a Impastato, a La Torre.   Eppure, anche allora, in condizioni difficilissime di agibilità democratica abbiamo combattuto, abbiamo tenuto alta la bandiera della rinascita della Sicilia e della liberazione da questo potere vischioso e asfissiante”. Queste le parole del vicesindaco di Vittoria ed esponente di Sel, all’indomani della sconfitta di Rita Borsellino alle primarie di Palermo.
 
Per Cilia, Sel deve puntare l’attenzione sui propri atteggiamenti, all’esempio che può dare alle nuove generazioni, andando oltre”questo pericoloso trasformismo fagocitante, perché in esso siamo immersi da troppo tempo, magari per responsabilità piccole o grandi di ognuno di noi che siamo cresciuti in questa terra”.
 
“Oggi, prosegue Cilia, dobbiamo fare crescere dentro di noi gli anticorpi, dobbiamo essere più maturi e liberi, perché il nostro compito è contrastare con tutte le nostre forze la deriva e la palude del “si può” e della semplice gestione del quotidiano, dobbiamo assolutamente ridare fiducia e speranza alla nostra gente, a quanti non vogliono abbassare lo sguardo di fronte al potente di turno, e però dobbiamo innanzitutto averla noi la fiducia e la speranza. A volte sembra prenda il sopravvento una sorta di smarrimento o peggio di rassegnazione anche tra noi, l’unico modo per combattere questi sentimenti sta nell’abbandonare retro pensieri, vecchi rancori, pensando che le scelte di tutti noi sono sempre state fatte e sempre lo saranno in perfetta buona fede, sta nella capacità di indignarsi di fronte alla “fiction” in cui molti vorrebbero relegare la politica”.

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