CHIEDO UN VOTO PER QUELLO CHE SONO STATO

Una piazza gremita di sostenitori, curiosi, simpatizzati questa è Piazza del Popolo di Vittoria  mercoledì 17 ottobre in occasione del comizio del candidato alla Presidenza della Regione, On. Nello Musumeci.

Si attende l’arrivo dell’On.  Musumeci dopo una lunga giornata trascorsa al Mercato Ortofrutticolo di Vittoria, per  presenziare a Santa Croce Camerina e concludere il suo tour provinciale a Vittoria e a Comiso. Viene accolto da un politico storico di Vittoria l’On Saverio La Grua oratore indiscusso che introduce il candidato alla Presidenza della Regione accennando alla grave condizione attuale in cui versa la città di Vittoria, governata da inefficienti e inconcludenti. Accompagnato dai candidati all’ARS Giorgio Assenza e Antonello Lucifora.

Un oratore dai toni pacati l’On. Musumeci trasmette serenità ma anche coinvolgimento.  Osservando le foto scattate durante il comizio noto uno sguardo sicuro e percepisco profonda conoscenza della politica da troppo tempo, di chi l’ha toccata con mano e ne ha approfondito  il vero significato rispetto a  quello attribuito oggi. Un politico che è rimasto coerente con la sua storia, coerente con l’idea dell’autonomismo unitario, cresciuto tra le fila della destra politica catanese diviene il Primo Presidente della Provincia eletto direttamente dai cittadini con il più alto indice di gradimento in Italia. Eletto deputato al Parlamento europeo per tre legislature  dal 1994-2009 è una persona che è rimasta con i piedi per terra. Uomo molto colto ha scritto alcuni saggi di storia contemporanea,  giornalista pubblicista ha insegnato per diversi anni presso un istituto di giornalismo di Acireale.

“La società civile è quella società che fa politica. La classe politica è sempre espressione della società. Le esperienze precedenti non sono frutto della società attuale? La responsabilità è dell’elettore. I partiti del centro destra hanno realizzato un sondaggio per guidare una coalizione prendendo me come riferimento. Sarebbe stato comodo fare il Presidente della Regione quando le casse erano piene. Sarebbe stato bello fare il Presidente in quell’occasione. Ormai è una rivincita morale”.

E poi continua Musumeci “Ho voluto una politica per stare in mezzo alla gente. Sono contento perché la coerenza paga, perché il buon governo paga e sono onorato di essere alla guida della coalizione. Un candidato che sia credibile a differenza di altri miei avversari. Non mi occupo dei miei avversari. Loro si occupano della calunnia, dell’aggressione verbale. Mi occupo della fiducia al territorio del Sud. Non ho mai cambiato casacca. Ho sempre portato avanti le mie idee. Un capo di governo deve appartenere alla Comunità. Ecco perché ovunque trovo entusiasmo: chiedo un voto per quello che sono stato. Avete voluto il mio nome, la mia storia. Abbiate il diritto di avere mani libere. Quello che io sto compiendo è un atto d’amore per una terra malata di carestia per chi l’ha governata. A questa regione è stato espropriato il diritto alla ordinaria amministrazione. La regione? Siamo ciascuno di noi, dove ognuno di noi ci si possa riconoscere”.

E poi un chiaro riferimento ai giovani, la fascia più vulnerabile di questo momento.

“In questo modo destineremo i ragazzi al partito della rassegnazione. Dobbiamo educarli alla pratica dei doveri. Non dobbiamo farli rassegnare ma intraprendere qualunque lavoro anche se non è il lavoro della vostra vita. Mai oziare.”

Un esempio la sua vita, il formarsi da sé per poi citare la frase di Wojtyla “Ragazzi prendete la vita fra le mani e fatene un capolavoro”.

Un ritorno al lavoro manuale, ai mestieri di un tempo: “il lavoro di un artigiano vale la stessa attività di un medico, di un avvocato. Questa è la cultura del lavoro. Immagino una regione, una società nella quale l’uomo deve avere l’esigenza di rappresentarsi. Questa regione a misura di siciliano, noi la vogliamo creare davvero”.

Conclude con l’ottimismo e la certezza di un domani migliore.

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