“CHIEDIAMO UN PASSO INDIETRO PER IL BENE DELLA COLLETTIVITÀ IBLEA”

Le modalità che hanno caratterizzato la gestione da parte della Camera di Commercio di Ragusa della “questione Sac” scatenano una bufera all’interno del comparto produttivo ibleo. Una frattura non più sanabile che ha portato stamane alla convocazione di una conferenza stampa congiunta, indetta da Confindustria, Cna, Ance, Coldiretti e Confcooperative, nella quale sono state chieste in modo netto le dimissioni del Presidente CCIAA Sandro Gambuzza, nonchè dei componenti di Giunta Angelo Chessari e Giuseppe Drago.

Mancanza di chiarezza e una gestione “privatistica” della sottoscrizione del patto parasociale e la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione Sac – Società Aeroporto Catania Spa, sono le principali accuse rivolte da i sei rappresentanti di CNA, i due di Confindustria – Ance, i due di Coldiretti e quello di Confcooperative, nonchè uno dei rappresentanti di Confcommercio, Gianni Gulino.

Numerose le obiezioni, sia di carattere giuridico che amministrativo, contenute in un documento portato in consiglio camerale l’8 settembre scorso.

“Chiediamo al Presidente di fare un passo indietro – spiega Massari Cna – per il bene del territorio ibleo. Non si tratta di un gioco di poteri all’interno del consiglio camerale ma di ritrovare quella serenità e quel clima di fiducia che le imprese che rappresentiamo meritano. Gambuzza ha messo in campo una serie di atti che a nostro avviso danneggiano Ragusa. Solo una presidenza nuova, che nulla ha a che fare con questa gestione, potrà rendersi interprete presso la Sac delle vere istanze che la Camera di Commercio deve rappresentare. Un momento cruciale per la provincia, che quindi necessita dell’apporto di tutti.

Il patto parasociale portato in Giunta Camerale il 5 settembre, che impegnerebbe la CamCom Ragusa per i prossimi quattro anni, è un atto scellerato – continua Massari – che di fatto mette in minoranza la maggioranza. Catania, con il 37% delle quote, ha in questo momento l’assoluto potere decisionale all’interno del CdA. Questo non è ammissibile per un territorio che grazie al lavoro di decenni aveva raggiunto una giusta rappresentanza all’interno della Società Aeroporto Catania Spa. 

Non è una guerra contro l’aeroporto di Catania – chiarisce il Presidente CNA – anzi, è proprio il contrario. Sullo scalo etneo ci sono fortissimi interessi economici, circa 140 milioni di euro. Risorse che dovrebbero garantire l’internazionalizzazione del “Vincenzo Bellini” consentendo alla nostra infrastruttura maggiore spazio per quanto riguarda il traffico aereo nazionale”. 

Pesanti le accuse circa la poca chiarezza del Presidente CamCom: i rappresentanti di categoria denunciano una serie di atti e documenti nascosti alla Giunta ed una mancanza di informazioni basilari per il proseguio delle trattative all’interno del CdA Sac.

“Gambuzza ha tenuto la Giunta all’oscuro di tutto – conferma Pippo Grassia, presidente Ance provinciale -. Il Patto parasociale, sottoscritto dal Presidente e dal Vicepresidente già in data 21 agosto, è stato portato alla nostra conoscenza solo il 5 settembre, un giorno prima che si riunisse l’Assemblea dei soci della Sac. Come questo molti altri esempi ci portano a denunciare la poca trasparenza del Presidente”

“Per questi motivi la fiducia è venuta meno – continua Enzo Taverniti, presidente Confindustria Ragusa – e pertanto ci aspettiamo una scelta responsabile. Il Presidente ha per mesi lavorato in modo non unitario, avendo solo l’appoggio di due consiglieri all’interno della Giunta Camerale e volendo ottenere risultati, a nostro avviso, a vantaggio di pochi e non di tutto il territorio. Proprio oggi, a Catania, è in discussione la rinnovazione del patto parasociale e di tutti quegli atti oggetto di critiche da parte nostra e di ricorso della Camera di Commercio di Siracusa. Una cosa estremamente grave che conferma l’oggettività delle nostre denunce e l’illeggittimità di numerosi atti compresa l’elezione del presidente Sac. Se oggi noi riusciremo a mantenere il Presidente lo dobbiamo esclusivamente a questo gruppo dirigente che è riuscito a dire le cose in maniera chiara, evidenziando gli errori compiuti da Gambuzza”. 

“Mi auguro che non sia messa in atto  – aggiunge Pippo Massari – la minaccia trapelata dai consiglieri Confcommercio e Confagricoltura nel caso di dimissioni presidente Gambuzza, ovvero l’immediata presentazione di dimissioni di massa che determinerebbero il conseguente commissariamento dell’ente. Un vero pericolo per l’economia iblea. Invitiamo tutti alla responsabilità – conclude Il Presidente provinciale CNA – e all’individuazione di soluzione condivisa nel bene delle imprese iblee”.

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