CHE FINE HA FATTO IL SERVIZIO ISPETTIVO PREVISTO PER LEGGE?

Nel corso del 2010, Italia dei Valori ha denunciato e svolto in numerosi incontri un confronto serrato e costruttivo con i vertici dell’ASP di Ragusa in merito alle liste di attesa. Si sono effettuate modifiche strutturali ed organizzative che hanno prodotto evidenti e significativi risultati iniziali  che nel passare dei mesi purtroppo sembrano, in parte, vanificati. Le tristi ed incredibili vicende legate all’arresto del primario di chirurgia toracica del Civile stanno evidenziando che nelle lunghe liste di attesa incidevano anche altri perversi e vergognosi  meccanismi.

 Italia dei Valori, in merito a notizie di stampa nelle quali si chiede all’Asp di effettuare verifiche interne, ritiene tali interventi (dopo che i “buoi sono scappati”)  tardivi ed incompleti ed informa l’opinione pubblica di avere provveduto a presentare all’Asp e all’Assessorato Regionale alla sanità una istanza tesa a conoscere se sono stati istituiti e se sono funzionanti i “servizi ispettivi” previsti dalla L. 662/1996, che avevano i compiti di verifica delle attività libero professionali dei dipendenti sia intramuraria che extramuraria. A noi risulta che tali servizi ispettivi erano stati avviati dall’Usl 7 di Ragusa e, successivamente, nella trasformazione in ASP non siano stati istituiti non solo a Ragusa ma neanche nel resto della Regione. Infatti nelle direttive, fornite dall’Assessore Regionale alla sanità, per la redazione dell’atto aziendale (che viene approvato dalla Regione) non è indicato il “servizio ispettivo”.

Riteniamo che la mancata istituzione di un servizio ispettivo previsto dalla normativa rappresenti una omissione estremamente grave e tale responsabilità è tutta in capo al governo Regionale e all’Assessore Russo.  Questo servizio avrebbe dovuto controllare precipuamente l’attività dei medici e, quindi, delle liste di attesa. Siamo certi che l’attività ispettiva, permanente e sistematica, avrebbe  ridotto di molto il rischio e l’eventualità  di dover assistere allo scempio umano e al danno diretto alle persone, ed indirettamente alla collettività tutta, di cui, sbigottiti e increduli, siamo venuti a conoscenza in questi giorni. (r.c.)

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