CHE CONFUSIONE!

Caro Direttore,

sono, o meglio sono stato, un elettore di quella che, una volta, veniva chiamata area di centro destra.

Da un pò di tempo, stento a raccapezzarmi su quello che resta dei partiti di questa area: cattolici che si sono buttati a sinistra, destra in totale dissoluzione, il partito principale della coalizione che si dibatte, nella grande confusione, fra percentuali dei sondaggi bassissime, intenzioni, sorrette da scarsa lucidità, di cambiare nome, evidenti difficoltà di trovare un leader carismatico e credibile che possa costituire elemento di attrattiva per gli elettori. In questo bailamme si inserisce la naturale disposizione, naturale oggigiorno, una volta esecrabile comportamento, di cambiare formazione, con tentativi di costituire nuovi partiti con cui presentarsi all’elettorato. Questo fenomeno è amplificato dalle forti rivalità che si acuiscono di fronte all’evidenza che, sicuramente, non ci sarà spazio per tutti.

In sintesi, per non dilungarmi su aspetti che Lei ben conosce e che sono sotto gli occhi di tutti, alla crisi della politica e dei partiti si aggiunge, e ne determina l’avversione da parte degli elettori, l’abbandono di ogni minima forma di dignità e di possesso di ideali fra tutti i politicanti che sono solo alla ricerca di ciò che li possa tenere a galla con il salvagente di una candidatura che li possa sufficientemente garantire.

Perché oggi, con le leggi esistenti, il problema non è avere la possibilità di sottoporsi al giudizio degli elettori ma presentarsi sotto insegne che garantiscano un ritorno di voti.

Naturale, per gente come me che ha il certificato elettorale pieno di vidimazioni, guardare, dopo aver constatato la situazione a livello nazionale e a livello regionale, cosa accade in provincia.

Il silenzio è assoluto e preoccupante: non si capisce chi sta al timone e, soprattutto, quale rotta tiene.

Non sappiamo se si sta con Berlusconi o contro Berlusconi, mai nessuno ha preso posizione pro o contro Alfano, non si sa quanti e quali elementi ex AN siano vicini a La Russa o preferiscano restare con gli azzurri, non si capisce se qualcuno vede bene l’aggregazione montiana di centro come pure non si  intellegisce se qualcuno di centro cattolico non vede bene le coalizioni con la sinistra, moderata o estrema che sia.

Fin quando i componenti dei consigli provinciali e comunali erano in carica, era un fiorire giornaliero di comunicati e dichiarazioni, favoriti forse dal clima di accesa rivalità fra le componenti che inducevano chicchessia a sparare, anche nel mucchio.

Non trovando risposte ai miei interrogativi sulle pagine del Suo giornale, come pure su quelle di altri giornali, sono portato a chiedere esplicitamente a Lei un parere, come pure sarebbe auspicabile il sorgere di un dibattito fra i lettori per capire quello che sta succedendo.

Nonostante c i siano flebili tentativi di unire partiti e partitini in una unica grande formazione, mi sembra che prevarrà la politica della convenienza personale, quella del do ut des, quella dell’interesse comune sacrificato sull’altare di una candidatura locale che possa assicurare cinque anni di sopravvivenza, forse non solo politica. Si aspetterà l’ultimo momento per vestire le insegne della formazione che offre più garanzie a livello personale, nessuno si sogna di esternare ora le proprie posizioni, nel timore di mutazioni e sovvertimenti che possano vanificare i propri obiettivi.    

 Parlarne non sarebbe un male !

Lettera firmata

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