CESARE ZIPELLI RICORDATO IN UN CONVEGNO A DUE ANNI DALLA SCOMPARSA

Tutti, dicasi tutti gli interventi sono stati interessanti. E non è necessariamente ovvio che questo avvenga in un convengo anche se organizzato da Italia Nostra, ovvero la più antica e autorevole associazione ambientalista italiana, e seppure avesse ad oggetto la profilatura di un grandissimo siciliano, quell’ingegnere Cesare Zipelli scomparso ora sono due anni fa, a novanta anni compiuti.

Al Teatro Donnafuagata ad Ibla gli interventi moderati da Giovanna Iacono, presidente della sezione ragusana di Italia Nostra, hanno tentato di definire quell’uomo dalle mille anime, com’era giustamente sintetizzato nell’invito mandato da Italia Nostra.

Lo ha ben fatto Carmelo Arezzo, nella sua qualità di Presidente della “Fondazione Cesare e Doris Zipelli” creata dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa in occasione della donazione, fatta da Zipelli all’Istituto di credito, consistente in maioliche, quadri e soprattutto oltre quattrocento antiche carte geografiche. Arezzo ha anticipato alcune prossime iniziative della Fondazione, a cominciare dalla pubblica fruizione delle opere donate dall’ingegnere, in un locale di proprietà della Banca e adattato alla funzione.

Giovanni Distefano, direttore del Parco Archeologico di Kamarina ha ricordato Zipelli quale promotore e collaboratore di Luigi Bernabò Brea, Nino Di Vita e Paola Pelagatti negli scavi di Kamarina e soprattutto di Kaukana, oltre che ideatore dell’antiquarium che sarebbe poi diventato il Museo Archeologico Ibleo. Nunzio Tumino, direttore delle cementerie Colacem di Ragusa e Pozzallo ha sottolineato le grandi innovazione di ordine tecnico ma anche “gestionale” di Zipelli direttore generale della ABCD. La curatrice del Museo del Tesoro di San Giorgio, Clorinda Arezzo, ha illustrato i pezzi d’arte sacra donati dall’ingegnere Zipelli, Tonino Taverniti presidente degli industriali di Ragusa ha sottolineato il ruolo di Zipelli nello sviluppo industriale dell’intera provincia e non solo per la impeccabile direzione della cementeria e poi della petrolchimica di Ragusa, ma anche per il ruolo di grande stimolo verso i tanti imprenditori privati del comparto, cosa del resto sottolineata anche da Rosario Alescio, presidente del Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale di Ragusa, carica che Zipelli ricoprì per quasi dieci anni e al quale adesso è dedicato il piazzale del Centro Direzionale di contrada Mugno. Altri interventi sono serviti a delineare la molteplice figura del messinese che divenne ragusano avendo abitato nel capoluogo ibleo sin dal 1951, come quelli di Silvio Cassarino della Soprintendenza, Francesca Gringeri Pantano del Museo dei Viaggiatori di Palazzolo Acreide, Patrizia Serra nuora dello scultore Carmelo Cappello, Giorgio Occhipinti del Centro Studi Feliciano Rossitto, Grazia Dormiente di Italia Nostra di Pozzallo, Il Presidente della Provincia, Franco Antoci, ha voluto che ribadire che occasioni come quella del Convegno di sabato scorso sulla fondamentale figura di Cesare Zipelli, abbiano luogo più spesso perché debbono servire proprio come una lezione alle giovani generazioni.

L’intervento della professoressa Francesca Bernardini, responsabile dell’”Archivio del Novecento” della Università La Sapienza di Roma, al quale l’ingegnere Zipelli aveva destinato l’intero suo carteggio con Stefano D’Arrigo, uno dei maggiori scrittori italiani del ventesimo secolo, ha fatto emozionare non poco l’uditorio (abbastanza numeroso, se si considera che si era al 25 giugno, di sabato) riferendo che tra le lettere scambiate tra i due amici nel corso di oltre quaranta anni, molto sono quelle che mostrano un Cesare Zipelli mentore di D’Arrigo, che trovava nell’amico lontano un sostegno nella sua difficile opera di scrittura del celeberrimo romanzo “Horcinus Orca”. Emozionante anche l’intervento di Bruno Occhipinti, presidente del Cral della Banca Agricola Popolare di Ragusa, che ha ricordato come l’attività del dopolavoro dei bancari ragusani ha avuto inizio nel novembre 2005 proprio con una mostra di antiche carte geografiche messe a disposizione dall’ingegenre Zipelli. “Viaggiavamo da Ragusa verso Donnafugata per raggiungere il Castello dove erano i pannelli che il Comune di Ragusa aveva messo a disposizione del nostro Cral – ricorda Occhipinti – ed io guidavo emozionato per avere accanto una figura come l’ingegnere, del quale avevo sentito parlare sin da piccolo e che però non conoscevo personalmente. Nelle due ore trascorse insieme, e poi anche durante lo svolgimento della mostra, l’ingegnere discusse amabilmente con me di tanti argomenti, e non dimenticherò mai le sue parole accalorate sulla necessità di tutelare il nostro più prezioso bene, ovvero il paesaggio e la campagna, ma per quanto accalorate, riferite sempre col sorriso”.

 

 

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